La Rottamazione Quinquies è il nuovo strumento che consentirà a molte persone di rimettersi in pari con i debiti.
La vita è imprevedibile e quando si contrae un debito con il Fisco, se poi non si riesce a saldarlo, iniziano tutta una serie di problematiche. Dopo tot tempo, infatti, l’Agenzia delle Entrate-Riscossione (ADER) invia una notifica in cui esigerà tale debito (cartella esattoriale) e darà un tempo per poterlo rimborsare.
Se il rimborso non si dovesse verificare, si può incorrere anche in fermo amministrativo o pignoramenti. La soluzione è affidarsi alla rateazione ordinaria, comprensiva di aggio e interessi, ma non sempre va a buon fine. In questo contesto, si inserisce la rottamazione delle cartelle.
La nuova rottamazione, detta quinquies, è in arrivo nel 2026, e lo Stato offre l’opportunità di rimettersi in pari, con una dilazione non comprensiva di sanzioni e con interessi ridotti.
Rottamazione cartelle esattoriali, tutte le novità e a chi è rivolta
Da quanto si apprende, la nuova rottamazione delle cartelle esattoriali, sarà rivolta a coloro che non hanno versato imposte/contributi tra gennaio 2020 e dicembre 2023.

Si potrà, dunque, rimettersi in pari coi debiti e liberarsene, scegliendo, come sempre, di versare il tutto in unica soluzione, oppure a rate. Queste ultime sono spalmate in un tempo massimo di 9 anni. Non potranno essere accettate cartelle che riguardano accertamenti fiscali, ma solo quelle in cui si contesta il mancato pagamento di tasse e contributi.
Per quanto concerne il saldo del dovuto all’interno della nuova rottamazione quinquies, si può versare il dovuto entro il 31 luglio 2026, oppure decidere di dilazionare il debito, e le rate saranno massimo 54, bimestrali. In sostanza, ci vorranno più o meno 9 anni, in base al proprio caso. La prima rata sarebbe prevista per luglio 2026, l’ultima per maggio 2035.
Ogni rata ha un importo minimo, che in questo caso e di 100 euro, per cui non si può scendere sotto quella somma. Sulle rate c’è un interesse del 4% all’anno. Facciamo un esempio più concreto, per chiarire meglio come si esplicherebbe tale dilazione. Poniamo il caso di avere 5400 euro di debito. Essi, con la nuova rottamazione, possono essere suddivisi 54 rate da 100€ più interessi.
Altra novità è che Regioni e Comuni possono stabilire se rimuovere o ridurre interessi e sanzioni sulle tasse come TARI, IMU, ecc., ma non su imposte statali, come IRAP ecc. Per impedire che ci siano i soliti furbetti che fingano di aderire per poi non pagare, se non si versano la prima rata, l’ultima o se si saltano due rate (non necessariamente consecutive), decade il beneficio.