Nel 2025 oltre 121mila nuove aperture, con prevalenza di persone fisiche e forte presenza al Nord. Focus su regimi fiscali, costi, procedure
Nel panorama economico italiano, la partita IVA rappresenta una tappa fondamentale per chiunque intenda avviare un’attività professionale o imprenditoriale in conformità con la normativa fiscale vigente. L’ultimo Osservatorio del Dipartimento delle Finanze del Ministero dell’Economia e delle Finanze registra nel secondo trimestre del 2025 l’apertura di 121.138 nuove partite IVA, con un lieve calo dello 0,7% rispetto allo stesso periodo del 2024. La maggioranza di queste aperture (66,8%) è attribuibile a persone fisiche, mentre le società di capitali rappresentano il 24,8%. La distribuzione geografica evidenzia una prevalenza al Nord (46,8%), seguita dal Sud e dalle Isole (31,2%) e dal Centro (21,4%).
Regimi fiscali e forme giuridiche per l’apertura della partita IVA
Per chi avvia un’attività con partita IVA è cruciale scegliere il regime fiscale più adatto, che influisce su tassazione, adempimenti fiscali, contabili e previdenziali. Attualmente sono in vigore tre principali regimi: ordinario, semplificato e forfettario (agevolato). La selezione del regime fiscale è strettamente connessa anche alla definizione della forma giuridica, che può essere ditta individuale, società di persone, società di capitali, lavoratore autonomo o cooperativa.
Nel regime ordinario, l’IRPEF si applica secondo scaglioni progressivi di reddito, mentre l’IVA deve essere calcolata e versata sulle cessioni di beni o servizi. Questo regime è obbligatorio per le società di capitali e per le società di persone con ricavi elevati (oltre 500mila euro per servizi e 800mila euro per altre attività). Il regime semplificato, con adempimenti contabili ridotti, prevede le stesse imposte dell’ordinario ma si rivolge a chi ha ricavi entro quei limiti.
Il regime forfettario, ampliato dalla Legge di bilancio 2023, consente alle persone fisiche con ricavi o compensi fino a 85mila euro di usufruire di un’imposta sostitutiva agevolata al 15%, ridotta al 5% per i primi cinque anni di attività. Tale regime elimina l’obbligo di tenuta delle scritture contabili e di versamento dell’IVA, oltre a consentire una riduzione contributiva INPS del 35% per artigiani e commercianti. È stata inoltre introdotta una clausola antielusione che prevede l’esclusione dal regime se i ricavi superano i 100mila euro.
Costi, procedure e obblighi per aprire e gestire una partita IVA
L’apertura della partita IVA è gratuita e si effettua tramite la presentazione del modello AA9/12 per persone fisiche o del modello AA7/10 per altri soggetti, da inviare all’Agenzia delle Entrate entro 30 giorni dall’inizio dell’attività. La procedura può essere svolta autonomamente online, tramite SPID, o con l’assistenza di un CAF o commercialista. Per i soggetti iscritti al Registro delle Imprese è obbligatorio presentare la Comunicazione Unica, che simultaneamente consente l’iscrizione al Registro e l’apertura della partita IVA.
Per alcune professioni è richiesta l’iscrizione a specifici albi o alla Camera di Commercio, con relativi costi di iscrizione. La chiusura o modifica della partita IVA avviene con la medesima modulistica e deve essere comunicata entro 30 giorni. L’Agenzia delle Entrate può procedere alla chiusura d’ufficio in caso di inattività protratta per tre anni consecutivi.
Dal punto di vista fiscale, chi opera in regime ordinario o semplificato deve versare IVA, IRPEF (con aliquote progressive dal 23% al 43%), IRES (aliquota al 24% per le società) e IRAP (aliquota ordinaria del 3,9%, variabile a livello regionale). Nel regime forfettario è prevista un’imposta sostitutiva agevolata, senza ulteriori obblighi IVA.
Requisiti essenziali e strumenti di controllo
Per aprire una partita IVA è necessario essere maggiorenni e residenti in Italia. Alcune attività richiedono requisiti specifici come titoli di studio o abilitazioni professionali secondo il codice ATECO di riferimento. Non possono aprire partita IVA i minorenni e i soggetti non residenti.
L’Agenzia delle Entrate offre strumenti online per verificare lo stato di una partita IVA, compresa la possibilità di controllo per operazioni intracomunitarie tramite il sistema VIES. Inoltre, è possibile ottenere certificati di attribuzione del codice fiscale e partita IVA tramite i servizi digitali dell’Agenzia.