Aliquote e scaglioni dell’imposta di successione in Italia
L’imposta di successione è una tassa che viene applicata sui beni e diritti ereditati da una persona deceduta. In Italia, l’imposta di successione è regolamentata dal Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR) e dal Decreto del Presidente della Repubblica n. 131 del 1986. Ma a quanto ammonta la Tassa di successione in Italia?
L’imposta di successione in Italia varia in base al valore dell’eredità e al grado di parentela tra il defunto e l’erede. I beni ereditati possono essere immobili, mobili, aziende o partecipazioni societarie. Le aliquote dell’imposta di successione sono progressivamente crescenti, ovvero aumentano al crescere del valore dell’eredità.
Per quanto riguarda i parenti diretti, come i figli, i genitori e il coniuge, l’imposta di successione è ridotta o addirittura esente. Infatti, l’articolo 2 del Decreto del Presidente della Repubblica n. 131 del 1986 prevede che i parenti in linea retta e il coniuge siano esenti dall’imposta di successione. Questo significa che non dovranno pagare alcuna tassa sull’eredità ricevuta.
Per gli altri parenti, come i fratelli, i nipoti e gli zii, l’imposta di successione è invece applicata. In particolare, l’articolo 4 del Decreto del Presidente della Repubblica n. 131 del 1986 stabilisce che l’aliquota dell’imposta di successione per i parenti fino al quarto grado di parentela è del 4%. Questo significa che, se un nipote eredita un bene dallo zio, dovrà pagare il 4% del valore di quell’eredità come tassa di successione.
Per gli eredi non parenti, come amici o persone estranee alla famiglia, l’imposta di successione è ancora più alta. L’articolo 5 del Decreto del Presidente della Repubblica n. 131 del 1986 prevede che l’aliquota dell’imposta di successione per gli eredi non parenti sia del 6%. Questo significa che, se un amico eredita un bene da una persona deceduta, dovrà pagare il 6% del valore di quell’eredità come tassa di successione.
È importante sottolineare che l’imposta di successione viene calcolata su ogni singolo bene ereditato e non sull’intero valore complessivo dell’eredità. Ad esempio, se un erede riceve una casa e una somma di denaro, l’imposta di successione sarà calcolata separatamente per la casa e per la somma di denaro.
Inoltre, l’imposta di successione può essere ridotta o evitata attraverso diverse strategie di pianificazione successoria. Ad esempio, è possibile fare donazioni in vita per ridurre il valore dell’eredità o costituire trust per trasferire i beni in modo più vantaggioso dal punto di vista fiscale. Tuttavia, queste strategie devono essere valutate attentamente e richiedono l’assistenza di un professionista del settore.
In conclusione, l’imposta di successione in Italia varia in base al valore dell’eredità e al grado di parentela tra il defunto e l’erede. I parenti diretti, come i figli, i genitori e il coniuge, sono esenti dall’imposta di successione, mentre gli altri parenti e gli eredi non parenti devono pagare aliquote che vanno dal 4% al 6%. È possibile ridurre o evitare l’imposta di successione attraverso strategie di pianificazione successoria, ma è sempre consigliabile consultare un esperto del settore per valutare le migliori opzioni a parere di chi scrive.