Affitti: arriva il bonus fino a 2.633 euro. Come richiederlo, quando scade e a chi spetta l’agevolazione più attesa.
Affittare un’abitazione in Italia, oggi, è diventato un lusso. Le città si svuotano di residenti stabili e si riempiono di annunci sempre più costosi, spesso poco trasparenti e inaccessibili per chi ha un reddito medio. La cosiddetta “crisi abitativa” non è più un tema astratto, ma una realtà quotidiana per studenti, giovani lavoratori e famiglie intere che devono fare i conti con canoni in costante crescita e stipendi che, invece, restano fermi.
Riuscire a trovare una casa che non assorba metà del proprio stipendio è un’impresa. In molti casi, anche le zone periferiche propongono affitti che un tempo sarebbero sembrati impensabili. Chi cerca casa si scontra con richieste di garanzie esagerate, fideiussioni bancarie e contratti a tempo indeterminato come prerequisito per poter affittare anche un semplice monolocale.
Affitti, arriva il maxi bonus: fino a 2633 euro di rimborso diretto sul conto
Tra le misure più utili, seppur ancora poco conosciute, c’è il bonus affitto, un contributo economico che può arrivare fino a 279,21 euro per chi rispetta specifici requisiti di reddito e contratto. Si tratta di un aiuto diretto, pensato per alleggerire le spese di locazione, e che può essere richiesto presentando la documentazione necessaria agli enti competenti

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Ma la novità più interessante riguarda la detrazione Irpef, che consente di recuperare fino a 2.633 euro l’anno, equivalenti a un rimborso di circa 500 euro. In pratica, un piccolo respiro per chi vive in affitto e decide di dichiarare le spese sostenute nel modello 730. Un capitolo particolare è riservato agli studenti universitari che vivono lontano dal proprio comune di residenza. Per loro, la misura prevede un fondo dedicato.
Per accedere al contributo occorre rispettare alcune condizioni precise, l’ISEE non deve superare i 20.000 euro, non si devono percepire altri aiuti pubblici per l’alloggio, e l’ateneo di appartenenza deve essere privo di residenze universitarie. Non solo, bisogna dimostrare anche un minimo di regolarità negli studi.
Chi è al secondo anno deve aver conseguito almeno 10 crediti formativi universitari (CFU) entro agosto dell’anno precedente, mentre chi è più avanti deve averne totalizzati 25. Il contratto d’affitto, poi, deve essere stipulato nel rispetto della legge 431/1998, oppure deve trattarsi di un accordo ufficiale di ospitalità o di convenzioni con enti per il diritto allo studio. Le sublocazioni, invece, restano escluse.