Allarme INPS, arriva l’e-mail che non puoi ignorare: controlla subito la tua casella

L’INPS ha avviato in questi giorni una massiccia campagna di invio di e-mail rivolte a circa 910.000 utenti, per la qualità dei servizi.

Questa iniziativa rientra nella tradizionale indagine annuale volta a monitorare l’esperienza degli utenti nel rapporto con l’ente previdenziale e a individuare possibili margini di miglioramento.

Nei prossimi giorni, molti cittadini potrebbero trovare nella propria casella di posta elettronica un messaggio ufficiale dell’INPS che contiene un link a un questionario digitale. La partecipazione a questa indagine non riguarda avvisi di pagamento, scadenze o altre comunicazioni amministrative urgenti, bensì una richiesta di valutazione del percorso di fruizione delle prestazioni previdenziali e assistenziali.

L’iniziativa coinvolge un ampio spettro di beneficiari, tra cui lavoratori che hanno usufruito di trattamenti di disoccupazione come NASpI o DIS-COLL, chi ha riscattato periodi di studio universitario, chi beneficia dell’assegno unico o ha fruito di congedi parentali, oltre ai pensionati che hanno ricevuto prestazioni dall’Istituto tra marzo e luglio 2025.

L’INPS ha scelto il canale digitale per accelerare la raccolta delle risposte e raggiungere un numero quanto più ampio possibile di utenti, evitando così le tempistiche più lente di altri mezzi tradizionali come la posta cartacea.

Cosa chiede il questionario e perché è importante rispondere

L’indagine punta a sondare diversi aspetti del rapporto tra l’utente e l’ente: dalla chiarezza delle informazioni fornite, alla tempestività delle risposte, fino alla facilità di accesso ai servizi digitali. I partecipanti sono invitati a esprimere un giudizio su tutti i canali di comunicazione utilizzati dall’INPS, inclusi il portale web, le app, il Contact Center, le PEC e i servizi offerti dagli enti di patronato.

L’obiettivo principale non è solo statistico, ma mira a comprendere le reali criticità e le aree di eccellenza nel servizio, per ottimizzare i processi, ridurre i tempi di attesa e migliorare la comunicazione con i cittadini. Le opinioni raccolte rappresentano un prezioso strumento di monitoraggio che aiuta l’Istituto a sviluppare servizi più efficienti e accessibili.

Le esperienze degli utenti possono differire significativamente: ci sono chi riesce a ottenere risposte rapide e complete e chi invece incontra difficoltà o deve utilizzare più canali prima di ricevere assistenza. Raccolte nel loro complesso, queste testimonianze offrono una visione reale e dettagliata della qualità del servizio.

Parallelamente all’impegno dell’INPS nel miglioramento dei propri servizi, è importante ricordare il quadro normativo che tutela i lavoratori, in particolare riguardo al licenziamento per giusta causa. Questo tipo di licenziamento, disciplinato dall’articolo 2119 del Codice Civile, può essere adottato dal datore di lavoro in presenza di comportamenti del lavoratore così gravi da rendere impossibile la prosecuzione del rapporto, anche temporaneamente.

La giurisprudenza ha più volte sottolineato come la giusta causa sia un inadempimento talmente serio da non poter essere sanato con sanzioni meno drastiche. Inoltre, la normativa vigente distingue tra lavoratori assunti prima e dopo il 7 marzo 2015, data di entrata in vigore del cosiddetto “contratto a tutele crescenti” introdotto dal Jobs Act. Questa distinzione incide sulle forme di tutela in caso di licenziamento illegittimo, con differenze sostanziali in termini di reintegro o indennizzi economici.

Per i contratti stipulati dopo tale data, le tutele sono generalmente meno favorevoli rispetto al passato, e la reintegrazione è prevista solo in casi specifici di insussistenza del fatto materiale contestato. Per i lavoratori assunti precedentemente, invece, la tutela può variare in base alla dimensione dell’azienda e al tipo di vizio riscontrato nel licenziamento.

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