Nuove regole per la tutela delle imprese: il decreto MIMIT impone scadenze differenziate e controlli stringenti, con esclusione dagli incentivi per chi non si adegua
Nel contesto di un’Italia frequentemente colpita da eventi sismici e idrogeologici, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) ha consolidato e aggiornato la normativa sull’obbligo della polizza catastrofale per le imprese, con un decreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 25 luglio 2025. Questa misura è stata introdotta per tutelare il patrimonio aziendale e garantire la continuità operativa, riducendo la dipendenza dagli aiuti pubblici in caso di calamità naturali.
Obbligo di polizza catastrofale: a chi si rivolge e le scadenze
Il Decreto Legge n. 39 del 31 marzo 2025, convertito in legge il 27 maggio 2025, definisce in modo dettagliato le scadenze per l’adeguamento all’obbligo assicurativo, differenziate in base alla dimensione dell’impresa:

- Le grandi imprese (con più di 250 dipendenti) dovevano attivare la polizza entro il 31 marzo 2025, con un periodo transitorio di 90 giorni fino al 30 giugno 2025 per mettersi in regola senza incorrere in sanzioni.
- Le medie imprese (da 50 a 250 dipendenti) erano tenute a sottoscrivere la copertura entro il 1° ottobre 2025.
- Le micro e piccole imprese hanno tempo fino al 1° gennaio 2026, grazie alla proroga stabilita dal Decreto Milleproroghe 2025, per adeguarsi alla normativa, inclusi i soggetti operanti nel settore turistico-ricettivo.
Il mancato rispetto di questi termini comporterà non solo un’esposizione a rischi patrimoniali rilevanti, ma anche l’esclusione dall’accesso a numerosi incentivi e finanziamenti pubblici.
Incentivi e finanziamenti bloccati in assenza di polizza
Il MIMIT ha chiarito che la polizza catastrofale è un requisito imprescindibile per poter accedere a molteplici agevolazioni strategiche, fondamentali per la crescita e la sostenibilità delle imprese italiane. Tra i programmi a rischio di inaccessibilità per chi non si adegua, figurano:
- Contratti di sviluppo per investimenti industriali e turistici di grande portata;
- Interventi destinati alle aree di crisi industriale complessa;
- Il Fondo Nuova Marcora dedicato alle cooperative;
- Il programma Smart&Start per le start-up innovative;
- Incentivi per la riconversione green nell’economia circolare;
- Il Fondo per la salvaguardia dei livelli occupazionali;
- I Mini contratti di sviluppo;
- Agevolazioni per l’economia sociale;
- Contributi per l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili;
- Finanziamenti pubblici e supporti al venture capital nella transizione ecologica.
L’applicazione di questa norma si estende alle domande di agevolazioni presentate dopo le rispettive scadenze per le diverse categorie di imprese. Per gli investimenti in capitale di rischio, i controlli sull’adempimento dell’obbligo assicurativo sono effettuati dal soggetto gestore al momento della conclusione delle operazioni.