Assegno di Inclusione, occhio agli errori: se non fai così l’INPS blocca il pagamento

Bastano pochi minuti per evitare la sospensione del sostegno e garantire la continuità di un aiuto economico essenziale per chi ne ha davvero bisogno.

Negli ultimi mesi, molti beneficiari dell’Assegno di Inclusione si sono trovati di fronte a un problema inaspettato: il pagamento improvvisamente sospeso. Dietro a questa situazione, però, non c’è un errore tecnico o un taglio ai fondi, ma una semplice dimenticanza burocratica. Con le nuove regole introdotte nel 2024, infatti, l’INPS ha reso obbligatorio il rinnovo periodico della domanda per continuare a ricevere l’assegno. Chi non effettua questo passaggio entro i termini indicati rischia di vedere il proprio sussidio bloccato, anche per mesi.

L’Assegno di Inclusione è una misura di sostegno economico destinata alle famiglie con difficoltà finanziarie, pensata per garantire una base di reddito minima e favorire l’inclusione sociale e lavorativa. Tuttavia, a differenza di altri aiuti del passato, come il Reddito di Cittadinanza, non si rinnova automaticamente. L’INPS richiede ai beneficiari di aggiornare periodicamente la propria posizione, per verificare che le condizioni economiche e familiari siano ancora in linea con i requisiti previsti dalla legge.

Molti, purtroppo, ignorano questo dettaglio e finiscono per perdere il beneficio, almeno temporaneamente. L’istituto di previdenza, per evitare disguidi, invia un messaggio di promemoria agli utenti registrati, ma spetta comunque al cittadino assicurarsi di completare la procedura di rinnovo in tempo.

Come funziona il rinnovo

Per continuare a ricevere regolarmente l’Assegno di Inclusione, bisogna presentare una nuova domanda entro la data indicata nel messaggio INPS. Il rinnovo può essere effettuato in tre modi: accedendo al portale ufficiale con SPID o CIE, utilizzando l’app INPS Mobile o recandosi presso un patronato, che potrà assistere gratuitamente nella compilazione della pratica.

È importante allegare la certificazione ISEE aggiornata, poiché l’INPS verifica che il nucleo familiare rispetti ancora le soglie di reddito e patrimonio richieste. Se la domanda viene inviata in ritardo o risulta incompleta, l’erogazione dell’assegno viene sospesa fino a nuova comunicazione. In pratica, anche solo dimenticare di rinnovare o presentare un ISEE scaduto può bastare per far bloccare il pagamento.

Nel caso in cui il beneficiario non presenti la nuova domanda entro i termini previsti, l’INPS interrompe l’erogazione del sussidio. Ciò significa che non si riceveranno più i pagamenti mensili fino alla successiva finestra utile per inoltrare la richiesta. Solo allora, e previa nuova verifica, il sostegno potrà essere riattivato.

Per evitare problemi, l’INPS mette a disposizione un servizio di notifica automatica sul proprio sito, che avvisa gli utenti prima della scadenza del rinnovo. È possibile attivarlo nella sezione personale del fascicolo previdenziale: un piccolo accorgimento che può evitare gravi disagi economici.

Molti cittadini commettono leggerezze che possono costare care. Tra gli errori più frequenti ci sono: dimenticare di aggiornare l’ISEE, inserire dati anagrafici errati, non verificare l’esito della domanda dopo l’invio o non rispondere alle eventuali richieste di integrazione dell’INPS. In questi casi, il pagamento viene sospeso in attesa di chiarimenti.

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