Attenzione al tuo Conto Corrente: ora te lo possono bloccare anche se è vuoto

Mai prendere sottogamba la questione del conto corrente e c’è una ragione ben precisa. Perché possono bloccarlo anche se vuoto.

Il conto corrente è uno strumento prezioso che ognuno di noi utilizza per gestire la propria situazione finanziaria. Prelevare e versare denaro, eseguire bonifici, fare un check dell’estratto conto e molto altro ancora. Quando però si hanno debiti, il conto è una delle prime cose che i creditori possono prendere di mira per farsi restituire il dovuto.

Ci sono momenti, nella vita, in cui non tutto va liscio come l’olio, anzi. Si può contrarre un debito con il Fisco, che può essere dato dal non aver pagato tasse o contributi, e anche se inizialmente lo si riesce a saldare a rate, un imprevisto qualsiasi può portare a non riuscire più a pagare la cifra accordata. Da quell’istante in poi, la vita cambia notevolmente, soprattutto perché si è tormentati dall’ansia di dover restituire al più presto la somma. Può passare anche molto tempo e nel mentre, possono accadere cose come il blocco del conto corrente.

Conto corrente e debiti, se è vuoto non vuol dire che sei al sicuro: ecco il vero motivo

Molti pensano che, se un conto corrente è vuoto, è automaticamente “protetto” da attacchi da parte dei creditori. Come tutte le false credenze, anche questa è facilmente smontata dalla legge.

Conto Corrente, te lo possono bloccare anche se vuoto
Conto Corrente, te lo possono bloccare anche se vuoto-diritto.net

Una nuova sentenza della Corte Suprema di Cassazione, la n. 28520 del 27 ottobre 2025, sottolinea come funzioni realmente un pignoramento del conto corrente eseguito dall’AdeR (Agenzia Entrate Riscossione). Nel momento in cui l’AdeR invia all’istituto di credito una notifica di pignoramento del conto, il saldo può anche essere vuoto (o anche al di sotto dello zero).

Non importa, perché la banca sarà comunque tenuta a bloccare tutto ciò che, da quella notifica in poi, sarà introdotto in quel conto, nei 60 giorni che seguiranno. Per cui, ogni euro che sarà accreditato su quel conto, in seguito a notifica AdeR, sarà destinato al Fisco, che lo preleverà.

In questo periodo, come spiega la Cassazione, il Fisco è autorizzato a prelevare stipendio, bonifici che arrivano da parenti, rimborsi, pensione, accrediti ecc. Il pignoramento prende tutto, e non c’è altro che si possa fare per evitarlo. La Cassazione chiarisce che il conto vuoto non si traduce in impignorabile.

Per fermare questa procedura è necessario chiedere una dilazione del debito all’AdeR, e pagando la prima rata il pignoramento cessa, se il Fisco non ha già preso i soldi.

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