Buoni pasto 2026, fino a 440 euro in più: scopri se rientri tra i beneficiari

La Legge di Bilancio 2026 innalza la soglia esentasse dei buoni pasto elettronici a 10 euro, favorendo lavoratori e imprese ma lasciando esclusi i ticket cartacei.

Con l’avvicinarsi del 2026, importanti novità emergono per i lavoratori italiani riguardo ai buoni pasto. La Legge di Bilancio 2026, approvata dal Consiglio dei Ministri il 17 ottobre 2025, introduce infatti un incremento della soglia esentasse per i buoni pasto elettronici da 8 a 10 euro, una misura che potrebbe tradursi in un significativo aumento del potere d’acquisto per milioni di lavoratori.

Incremento della soglia esentasse per i buoni pasto elettronici

Palazzo Chigi ha ufficializzato che dal prossimo anno scatterà l’adeguamento della soglia di esenzione fiscale per i buoni pasto elettronici, portandola a 10 euro per singolo ticket. Questa decisione nasce dall’esigenza di aggiornare i valori in relazione all’inflazione e all’aumento del costo medio della pausa pranzo, come sottolineato dall’Associazione Nazionale delle Società Emettitrici di Buoni Pasto (Anseb). Il presidente dell’Anseb, Matteo Orlandini, ha commentato positivamente la misura, definendola “un segnale importante per il potere d’acquisto del ceto medio, la competitività delle imprese e il rilancio dei consumi.”

Rimane invece invariata la soglia per i buoni pasto cartacei, fermi a 4 euro dal 2020, una scelta che punta a favorire la digitalizzazione e il controllo fiscale ma che rischia di escludere una parte consistente dei beneficiari. Questa differenza tra formato elettronico e cartaceo non è una novità: già nel 2020 la soglia per i buoni cartacei era stata ridotta da 5,29 a 4 euro, mentre quella per i digitali era salita da 7 a 8 euro.

I vantaggi fiscali e gestionali dei buoni pasto elettronici sono molteplici: consentono una tracciabilità totale delle transazioni, riducono i rischi di utilizzi impropri e facilitano i controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate. Inoltre, eliminano i costi legati alla stampa e distribuzione, apportando benefici sia agli emettitori sia agli esercizi convenzionati, oltre a integrarsi perfettamente con i moderni sistemi di pagamento.

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Buoni pasto: quanto valgono oggi? – Diritto.net

In Italia sono circa 3,5 milioni i lavoratori che usufruiscono dei buoni pasto, di cui 700mila appartenenti al settore pubblico. L’innalzamento della soglia esentasse per i ticket digitali si tradurrà in un vantaggio economico tangibile: per chi utilizza quotidianamente i buoni pasto elettronici, il risparmio annuo stimato può superare i 440 euro per dipendente.

Anche le aziende potranno beneficiare di questa misura, potendo offrire un incentivo concreto ai propri dipendenti senza aumentare il costo del lavoro, grazie al mantenimento dell’esenzione da tasse e contributi. Questo intervento si inserisce inoltre nelle strategie governative di sostegno ai consumi, particolarmente importanti in un contesto di alta inflazione e stagnazione della spesa familiare.

Tuttavia, permangono alcune criticità. Organizzazioni sindacali e associazioni di categoria hanno evidenziato come molti lavoratori, soprattutto nei settori della logistica, della distribuzione e nelle piccole imprese, continuino a ricevere buoni pasto cartacei e quindi restino esclusi dall’aumento della soglia esentasse. La mancanza di un obbligo di transizione verso il formato digitale rischia di creare disparità tra dipendenti con mansioni analoghe.

Il provvedimento sui buoni pasto si inserisce nel quadro più ampio della Legge di Bilancio 2026, che ha introdotto diverse novità sostanziali per la gestione del personale e le politiche di welfare aziendale. Tra queste, la riduzione dell’aliquota IRPEF al 33% per i redditi compresi tra 28.000 e 50.000 euro, la tassazione agevolata dell’1% sui premi di produttività fino a 5.000 euro e la detassazione al 15% per straordinari, turni notturni e festivi.

Per i professionisti delle risorse umane e payroll specialist sarà fondamentale aggiornare i software paghe per integrare le nuove aliquote e soglie esentasse, oltre a comunicare efficacemente ai dipendenti i vantaggi derivanti da queste modifiche, migliorando così la percezione del valore del proprio stipendio netto.

L’Anseb continua a monitorare con attenzione anche le proposte di regolamentazioni sulle commissioni pagate dagli esercenti agli emettitori di buoni pasto, avvertendo che misure protezionistiche potrebbero avere effetti negativi sul mercato e sui lavoratori, con potenziali aumenti dei costi aziendali e quindi dei prezzi dei buoni.

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