Tutti i dubbi e le perplessità sull’arresto tramite i lanci Ansa e Agi. Dal presidente dell’Ordine di Milano Franco Abruzzo una richiesta forte e precisa: "Anch’io chiedo la verità in tempi ragionevolmente brevi".
Roma, 7 aprile 2006. La Federazione Nazionale della Stampa Italiana comunica:
Suscita stupore e preoccupazione l’arresto del giornalista Mario Spezi, da lungo tempo autore di inchieste e controinchieste sul caso de "il mostro di Firenze". Per questo motivo è stato già indagato con la sconcertante contestazione di "essersi adoperato per demolire le ipotesi accusatorie utilizzando canali televisivi", una sorta di censura al lavoro di indagine giornalistica da parte di chi ha ritenuto, doverosamente, di andare a vedere non solo come siano andate le inchieste giudiziarie sulla vicenda del mostro di Firenze ma anche di cercare di scoprire quali e quanti fatti oscuri nasconda. A carico del collega sarebbe stato anche ipotizzato il concorso (accusa respinta con forza dal giornalista) nell’omicidio del medico perugino Francesco Narducci, personaggio che era stato collegato alla storia del "mostro". Nei giorni scorsi alcuni giornali hanno pubblicato servizi che danno conto di una serie di ombre non solo sull’intera vicenda, e di oscuri avvertimenti subiti dal collega Spezi. Oggi improvvisamente l’ordine di custodia cautelare. Non è in discussione la funzione della Magistratura, ma è necessario che al più presto vengano chiariti tutti i contorni giudiziari che hanno determinato l’assunzione di un provvedimento così grave, come la privazione della libertà, a carico del collega Spezi. Considerate tutte le implicazioni connesse con l’esercizio della funzione della libera stampa, del diritto di cronaca, della tutela delle fonti professionali, del dovere del giornalista di indagare anche oltre qualsiasi verità ufficiale, la chiarezza è elemento fondamentale per l’indispensabile rapporto di fiducia che deve presiedere attività tanto delicate. (www.fnsi.it ).