Quanto spetta all’amministratore revocato come compenso

Compenso spettante all’amministratore revocato

L’amministratore di una società svolge un ruolo di fondamentale importanza, ma può capitare che, per varie ragioni, venga revocato dal suo incarico. In questi casi, è importante conoscere quali sono i diritti e i doveri dell’amministratore revocato, in particolare per quanto riguarda il compenso spettante.

Secondo quanto stabilito dall’articolo 2389 del Codice Civile, l’amministratore revocato ha diritto a ricevere un compenso proporzionale al tempo effettivamente trascorso nell’esercizio delle sue funzioni. Tale compenso deve essere corrisposto entro il termine di sei mesi dalla revoca, a meno che non sia stata prevista una diversa modalità di pagamento nel contratto di amministrazione.

È importante sottolineare che il compenso spettante all’amministratore revocato non può superare l’importo complessivo stabilito per l’intero periodo di amministrazione. In altre parole, se l’amministratore è stato revocato prima della scadenza del suo mandato, il compenso sarà calcolato in proporzione al tempo effettivamente svolto.

Per determinare l’importo del compenso spettante all’amministratore revocato, è necessario fare riferimento al contratto di amministrazione o, in mancanza di questo, alle disposizioni statutarie. In assenza di indicazioni specifiche, si può fare riferimento alle tariffe professionali applicabili agli amministratori di società di capitali.

È altresì importante considerare che il compenso spettante all’amministratore revocato può essere ridotto o addirittura negato in caso di gravi inadempimenti o violazioni degli obblighi previsti dalla legge o dal contratto di amministrazione. In particolare, l’articolo 2393 del Codice Civile prevede che l’amministratore revocato possa essere chiamato a risarcire i danni causati alla società a seguito della sua gestione.

È quindi fondamentale che l’amministratore revocato agisca sempre nel rispetto delle norme e degli obblighi a lui imposti, al fine di evitare conseguenze negative sul compenso spettante. In caso di dubbi o incertezze, è consigliabile consultare un professionista del settore, come un avvocato specializzato in diritto societario.

È importante sottolineare che il compenso spettante all’amministratore revocato non può essere oggetto di pignoramento o di compensazione, a meno che non siano presenti debiti nei confronti della società. Inoltre, il compenso spettante all’amministratore revocato non può essere considerato come un credito privilegiato in caso di fallimento della società.

In conclusione, il compenso spettante all’amministratore revocato è determinato in base al tempo effettivamente svolto nell’esercizio delle sue funzioni e non può superare l’importo complessivo stabilito per l’intero periodo di amministrazione. È importante agire sempre nel rispetto delle norme e degli obblighi a lui imposti, al fine di evitare conseguenze negative sul compenso spettante. In caso di dubbi o incertezze, è consigliabile consultare un professionista del settore.