Contatore della luce, se segna troppo chi devo chiamare? Così scopri l’inganno

Aprire la bolletta e trovarsi davanti a un importo fuori scala è una sensazione che molti conoscono bene. La mente corre subito ai consumi degli ultimi giorni, ai condizionatori accesi più del solito o a qualche elettrodomestico energivoro dimenticato in funzione. Ma a volte il problema non è nel comportamento del consumatore, bensì in un errore tecnico del contatore.

È raro, ma può succedere che il dispositivo che registra i consumi di energia elettrica inizi a segnare valori più alti del reale. Quando il dubbio prende forma, la domanda è immediata: a chi bisogna rivolgersi per capire se il contatore funziona davvero bene?

Non serve improvvisarsi tecnici o tentare verifiche fai-da-te. Esiste una procedura ufficiale, stabilita dall’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA), che consente a ogni cliente di richiedere il controllo del proprio contatore, con tutele precise e tempi garantiti.

Come richiedere la verifica del contatore

Il primo passo è rivolgersi alla propria società di vendita, cioè l’azienda che invia le bollette, non al distributore di zona. È la società di vendita che deve inoltrare la richiesta di verifica al distributore competente, il quale è il vero responsabile della misurazione dei consumi.

Per evitare equivoci, la richiesta va fatta in forma scritta, tramite PEC, raccomandata o modulo online ufficiale del fornitore, in modo da avere una prova documentale. Dopo la segnalazione, il distributore organizzerà l’intervento tecnico: un controllo sul posto del contatore, alla presenza dell’utente se lo desidera.

Durante la verifica, i tecnici effettuano test con apparecchiature certificate per valutare se il contatore misura correttamente l’energia prelevata. Tutto viene registrato in un verbale di verifica, che rappresenta il documento chiave per i passaggi successivi.

Molti temono i costi della procedura, ma la regola è chiara: se il contatore funziona bene, il costo del controllo è a carico del cliente e viene addebitato in bolletta. Se il contatore è guasto, la verifica è gratuita e il distributore deve sostituire o riparare l’apparecchio a proprie spese.

Contatore segna troppo: chi chiamare
Come richiedere la verifica del contatore – diritto.net

In questo caso, si apre la fase della ricostruzione dei consumi. L’azienda ricalcola quanto effettivamente dovuto nel periodo in cui il contatore ha funzionato male, correggendo gli importi. Se, ad esempio, il dispositivo segnava il 10% in più, verrà effettuato un conguaglio a credito per il cliente.

La normativa prevede anche limiti temporali precisi: se non è possibile stabilire da quando il guasto è iniziato, il ricalcolo può riguardare al massimo i 12 mesi precedenti alla verifica.

Il cliente ha diritto a ricevere una comunicazione chiara e dettagliata sull’esito della verifica e sui calcoli del conguaglio. In caso di importi elevati, può chiedere una rateizzazione. Inoltre, la legge sulla prescrizione biennale tutela i consumatori: il fornitore non può richiedere pagamenti per consumi risalenti a più di due anni, salvo dolo dell’utente.

Un dettaglio poco noto ma fondamentale: anche un errore di installazione o configurazione del contatore (ad esempio un cablaggio errato o un parametro impostato male) è considerato a tutti gli effetti un guasto. In tal caso, il cliente ha diritto alle stesse tutele previste dalla legge, inclusa la verifica gratuita e il ricalcolo dei consumi.

Richiedere una verifica ufficiale è un diritto, non un favore. E, se si sospetta un’anomalia, è anche un gesto di buon senso. Un contatore difettoso può falsare i consumi per mesi, generando costi ingiusti e stress evitabile.

Meglio agire per tempo, con una semplice comunicazione scritta al proprio fornitore, piuttosto che continuare a pagare più del dovuto. Un controllo accurato, oltre a fare chiarezza sui consumi reali, restituisce una certezza che non ha prezzo: quella di pagare solo ciò che si è davvero utilizzato.

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