L’eredità che si lascia quando muore il partner con cui si è convissuto a lungo da convivente more uxorio

L’eredità che si lascia quando muore il partner con cui si è convissuto a lungo da convivente more uxorio è un argomento di grande importanza e complessità. In Italia, infatti, la figura del convivente more uxorio non è riconosciuta dalla legge come quella del coniuge, ma ci sono delle norme che regolano la successione ereditaria in questi casi.

Secondo l’articolo 570 del Codice Civile, il convivente more uxorio non ha diritto all’eredità del partner defunto, a meno che non sia stato previsto un testamento a suo favore. In mancanza di un testamento, l’eredità spetta ai parenti più prossimi del defunto, come stabilito dall’articolo 536 del Codice Civile.

Tuttavia, la situazione può cambiare se il convivente more uxorio dimostra di aver convissuto con il partner per almeno tre anni in modo stabile e continuativo. In questo caso, l’articolo 570-bis del Codice Civile prevede che il convivente more uxorio possa richiedere un assegno di mantenimento, che può essere concesso dal giudice in base alle condizioni economiche delle parti.

È importante sottolineare che l’assegno di mantenimento non è un diritto automatico, ma deve essere richiesto dal convivente more uxorio e può essere concesso solo se il giudice ritiene che sussistano determinate condizioni. Inoltre, l’assegno di mantenimento ha una durata limitata nel tempo e può essere revocato in caso di cambiamento delle condizioni economiche delle parti.

Oltre all’assegno di mantenimento, il convivente more uxorio può avere diritto anche ad altri benefici, come ad esempio l’assegno di invalidità o di reversibilità, se il partner defunto era titolare di una pensione. In questo caso, è necessario fare riferimento alle norme specifiche che regolano tali assegni.

È importante sottolineare che la situazione del convivente more uxorio è diversa da quella del coniuge, che ha diritto automaticamente all’eredità del partner defunto. Tuttavia, a parere di chi scrive, sarebbe opportuno che la legge riconoscesse maggiori diritti al convivente more uxorio, considerando che spesso si tratta di una relazione di lunga durata e che può essere equiparata a un matrimonio de facto.

In conclusione, possiamo quindi dire che l’eredità che si lascia quando muore il partner con cui si è convissuto a lungo da convivente more uxorio è regolata da specifiche norme del Codice Civile. Sebbene il convivente more uxorio non abbia diritto automatico all’eredità, può richiedere un assegno di mantenimento e avere diritto ad altri benefici, come ad esempio l’assegno di invalidità o di reversibilità. Tuttavia, sarebbe auspicabile che la legge riconoscesse maggiori diritti al convivente more uxorio, al fine di garantire una maggiore tutela delle persone coinvolte in questa forma di convivenza.