window.clarity('consentv2',{ ad_storage: "granted | denied", analytics_storage: "granted | denied" });

Credito d’imposta ricerca e sviluppo incrementale prorogato al 2025

Credito d’imposta ricerca e sviluppo incrementale prorogato al 2025

Il Credito d’imposta ricerca e sviluppo incrementale è una misura fiscale introdotta in Italia con l’obiettivo di incentivare le imprese a investire in attività di ricerca e sviluppo. Questo strumento, che ha avuto un grande successo sin dalla sua introduzione, è stato recentemente prorogato fino al 2025.

Il Credito d’imposta ricerca e sviluppo incrementale è disciplinato dall’articolo 3 del Decreto Legislativo 3 luglio 2017, n. 99, che ha recepito la Direttiva UE 2014/94/UE. Questa normativa prevede che le imprese possano beneficiare di un credito d’imposta pari al 50% delle spese sostenute per attività di ricerca e sviluppo incrementale rispetto alla media degli ultimi tre esercizi.

Le spese ammissibili al Credito d’imposta ricerca e sviluppo incrementale includono sia i costi del personale impiegato nelle attività di ricerca e sviluppo, sia i costi dei materiali e delle attrezzature utilizzate. Inoltre, sono ammissibili anche i costi sostenuti per l’acquisto di servizi di consulenza e di ricerca esterni.

È importante sottolineare che il Credito d’imposta ricerca e sviluppo incrementale è cumulabile con altri incentivi fiscali, come ad esempio il Credito d’imposta per la ricerca scientifica e l’innovazione tecnologica (CIR). Questo significa che le imprese possono beneficiare contemporaneamente di entrambe le agevolazioni, ottenendo così un ulteriore vantaggio fiscale.

La proroga del Credito d’imposta ricerca e sviluppo incrementale fino al 2025 è stata accolta positivamente dal mondo imprenditoriale. Infatti, questa misura rappresenta un importante strumento per favorire l’innovazione e la competitività delle imprese italiane. Inoltre, la proroga del Credito d’imposta ricerca e sviluppo incrementale è stata vista come un segnale positivo da parte del governo italiano, che dimostra così di voler continuare a sostenere le imprese che investono in ricerca e sviluppo.

A parere di chi scrive, il Credito d’imposta ricerca e sviluppo incrementale rappresenta un’opportunità concreta per le imprese italiane di investire in innovazione e di migliorare la propria competitività sul mercato. Infatti, grazie a questa misura fiscale, le imprese possono ottenere un importante vantaggio economico, che può essere reinvestito in ulteriori attività di ricerca e sviluppo.

È altresì importante sottolineare che il Credito d’imposta ricerca e sviluppo incrementale non è riservato solo alle grandi imprese, ma può essere utilizzato anche dalle PMI. Infatti, il Decreto Legislativo 3 luglio 2017, n. 99 prevede che le imprese con un fatturato annuo inferiore a 5 milioni di euro possano beneficiare di un credito d’imposta pari al 100% delle spese sostenute per attività di ricerca e sviluppo incrementale.

Possiamo quindi dire che il Credito d’imposta ricerca e sviluppo incrementale prorogato al 2025 rappresenta un’opportunità concreta per le imprese italiane di investire in innovazione e di migliorare la propria competitività. Grazie a questa misura fiscale, le imprese possono ottenere un importante vantaggio economico, che può essere reinvestito in ulteriori attività di ricerca e sviluppo. Inoltre, la proroga del Credito d’imposta ricerca e sviluppo incrementale è un segnale positivo da parte del governo italiano, che dimostra di voler continuare a sostenere le imprese che investono in ricerca e sviluppo.