Detrazione spese sanitarie anche oltre i 120.000 euro di reddito

Detrazione spese sanitarie anche oltre i 120.000 euro di reddito

Le spese sanitarie rappresentano una voce di spesa significativa per molti contribuenti italiani. Fortunatamente, la normativa fiscale prevede la possibilità di detrarre tali spese dal proprio reddito imponibile, riducendo così l’onere fiscale. Ma cosa succede se il reddito supera i 120.000 euro? È ancora possibile beneficiare di questa detrazione? In questo articolo cercheremo di fare chiarezza su questo argomento.

La detrazione delle spese sanitarie è disciplinata dall’articolo 15 del Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR). Secondo questa normativa, è possibile detrarre dal proprio reddito imponibile le spese sostenute per cure mediche, farmaci, visite specialistiche, interventi chirurgici e altre prestazioni sanitarie. Tuttavia, la detrazione è limitata al 19% delle spese sostenute, con un tetto massimo di 1.500 euro.

Fino a qualche anno fa, questa detrazione era accessibile a tutti i contribuenti, indipendentemente dal proprio reddito. Tuttavia, a partire dal 2012, è stata introdotta una soglia di reddito al di sopra della quale la detrazione non è più applicabile. Inizialmente, questa soglia era fissata a 80.000 euro, ma è stata successivamente aumentata a 120.000 euro.

Tuttavia, nonostante il superamento di questa soglia di reddito, è ancora possibile beneficiare della detrazione delle spese sanitarie. Infatti, l’articolo 15 del TUIR prevede che la detrazione sia applicabile anche oltre i 120.000 euro di reddito, ma con alcune limitazioni. In particolare, la detrazione è ridotta al 10% delle spese sostenute e il tetto massimo viene ridotto a 750 euro.

Questa disposizione è stata introdotta per garantire una certa equità fiscale, evitando che i contribuenti ad alto reddito possano beneficiare di detrazioni elevate rispetto a quelli con redditi più bassi. Tuttavia, è altresì importante sottolineare che questa limitazione può penalizzare coloro che hanno spese sanitarie elevate, ma redditi altrettanto elevati.

Per comprendere meglio l’impatto di questa limitazione, consideriamo un esempio. Supponiamo di avere un contribuente con un reddito di 150.000 euro e spese sanitarie sostenute per un importo di 10.000 euro. Senza la limitazione, la detrazione sarebbe stata di 1.900 euro (19% di 10.000 euro). Tuttavia, a causa della limitazione, la detrazione viene ridotta a 750 euro (10% di 10.000 euro).

È importante sottolineare che questa limitazione si applica solo alla detrazione delle spese sanitarie. Altre detrazioni, come ad esempio quelle per interessi passivi sui mutui o per le ristrutturazioni edilizie, non sono soggette a questa limitazione. Pertanto, anche se il reddito supera i 120.000 euro, è comunque possibile beneficiare di queste detrazioni senza alcuna riduzione.

È altresì importante sottolineare che la detrazione delle spese sanitarie è applicabile solo per le spese sostenute per sé stessi, per il coniuge e per i figli a carico. Le spese sostenute per altri familiari o per persone non a carico non sono detraibili. Inoltre, è necessario conservare le ricevute e le fatture delle spese sostenute, in quanto potrebbero essere richieste dall’Agenzia delle Entrate in caso di controllo.

In conclusione, la detrazione delle spese sanitarie è ancora possibile anche oltre i 120.000 euro di reddito, ma con alcune limitazioni. La detrazione viene ridotta al 10% delle spese sostenute e il tetto massimo viene ridotto a 750 euro. Questa limitazione è stata introdotta per garantire una certa equità fiscale, ma può penalizzare coloro che hanno spese sanitarie elevate. Pertanto, a parere di chi scrive, sarebbe opportuno valutare la possibilità di aumentare la soglia di reddito al di sopra della quale si applica questa limitazione, al fine di garantire una maggiore equità fiscale per tutti i contribuenti.