Diritti del nascituro concepito: quali sono e come vengono tutelati
I diritti del nascituro concepito rappresentano un tema di grande importanza nel dibattito giuridico e sociale. Si tratta di quei diritti che spettano al bambino fin dal momento del concepimento, ovvero dalla sua formazione come essere umano. La tutela di tali diritti è fondamentale per garantire il benessere e lo sviluppo del nascituro, nonché per rispettare la sua dignità e la sua integrità.
La prima forma di tutela dei diritti del nascituro concepito è prevista dalla Costituzione italiana. L’articolo 2 della Carta fondamentale afferma infatti che “la Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità”. Questa disposizione costituzionale sancisce il principio secondo cui il nascituro ha diritto alla vita e alla tutela della sua integrità fisica e psicologica.
Un altro importante riferimento normativo in materia di diritti del nascituro concepito è rappresentato dalla Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, adottata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 1989. Questo trattato internazionale riconosce al nascituro il diritto alla vita, alla salute, all’identità, all’educazione e alla protezione da ogni forma di violenza, abuso o sfruttamento.
In ambito nazionale, la legge 194/1978, che regola la materia dell’interruzione volontaria di gravidanza, prevede una serie di garanzie per il nascituro concepito. Ad esempio, l’articolo 4 della legge stabilisce che l’interruzione volontaria di gravidanza può essere effettuata solo nel rispetto delle condizioni previste dalla legge stessa e nel rispetto dei diritti del nascituro concepito.
La tutela dei diritti del nascituro concepito si estende anche al campo della filiazione. Infatti, il Codice civile italiano prevede che il nascituro concepito abbia diritto a essere riconosciuto come figlio legittimo dei propri genitori. Questo diritto è sancito dall’articolo 269 del Codice civile, che stabilisce che “il figlio concepito è considerato come già nato per quanto riguarda i suoi diritti, ma il suo riconoscimento è riservato al nascituro”.
Altresì, la tutela dei diritti del nascituro concepito si estende anche al campo della responsabilità civile. Infatti, il nascituro concepito ha diritto a essere risarcito per i danni subiti a causa di un fatto illecito commesso nei suoi confronti. Questo diritto è previsto dall’articolo 2043 del Codice civile, che stabilisce che “ogni fatto doloso o colposo che cagiona ad altri un danno ingiusto, obbliga colui che ha commesso il fatto a risarcire il danno”.
La tutela dei diritti del nascituro concepito si estende anche al campo della successione ereditaria. Infatti, il nascituro concepito ha diritto a ricevere eredità e donazioni, come stabilito dall’articolo 456 del Codice civile. Questo diritto è riconosciuto al nascituro concepito a partire dal momento del concepimento stesso, anche se la sua nascita avviene successivamente.
Possiamo quindi dire che i diritti del nascituro concepito sono tutelati da una serie di norme giuridiche che ne garantiscono la vita, l’integrità fisica e psicologica, nonché il riconoscimento come figlio legittimo, il risarcimento dei danni subiti e il diritto alla successione ereditaria. Tali diritti sono fondamentali per garantire il benessere e lo sviluppo del nascituro, nonché per rispettare la sua dignità e la sua integrità. A parere di chi scrive, è importante continuare a promuovere la consapevolezza e la tutela dei diritti del nascituro concepito, affinché ogni bambino possa crescere in un ambiente sicuro e protetto.