Tutte le eccezioni al diritto di ripensamento secondo il Codice del consumo

Tutte le eccezioni al diritto di ripensamento secondo il Codice del consumo

Il diritto di ripensamento è un importante strumento a disposizione dei consumatori che permette loro di annullare un contratto concluso a distanza o fuori dai locali commerciali, senza dover fornire alcuna motivazione. Tuttavia, è importante sottolineare che esistono delle eccezioni a questo diritto, previste dal Codice del consumo.

Una delle eccezioni al diritto di ripensamento riguarda i contratti di fornitura di beni confezionati su misura o chiaramente personalizzati. In questi casi, il consumatore non può avvalersi del diritto di ripensamento in quanto il prodotto è stato realizzato appositamente per lui e non può essere rivenduto ad altri. Questa eccezione è prevista dall’articolo 59 del Codice del consumo.

Un’altra eccezione riguarda i contratti di fornitura di beni sigillati che non possono essere restituiti per motivi igienici o legati alla protezione della salute. Ad esempio, nel caso di prodotti alimentari o di prodotti per l’igiene personale, se il sigillo è stato rotto, il consumatore non può esercitare il diritto di ripensamento. Questa eccezione è prevista dall’articolo 59, comma 1, lettera e) del Codice del consumo.

Un’altra eccezione al diritto di ripensamento riguarda i contratti di fornitura di beni che rischiano di deteriorarsi o scadere rapidamente. Ad esempio, nel caso di prodotti alimentari deperibili, il consumatore non può esercitare il diritto di ripensamento se il prodotto è stato aperto o utilizzato. Questa eccezione è prevista dall’articolo 59, comma 1, lettera f) del Codice del consumo.

Un’altra eccezione riguarda i contratti di fornitura di beni che, dopo la consegna, risultano misti ad altri beni e non possono essere separati. In questo caso, il consumatore non può esercitare il diritto di ripensamento se il bene è stato utilizzato insieme ad altri beni e non può essere restituito nella sua forma originale. Questa eccezione è prevista dall’articolo 59, comma 1, lettera g) del Codice del consumo.

Un’altra eccezione al diritto di ripensamento riguarda i contratti di fornitura di beni audiovisivi o di software informatici sigillati, aperti dal consumatore. In questo caso, se il consumatore ha aperto il sigillo del prodotto, non può esercitare il diritto di ripensamento. Questa eccezione è prevista dall’articolo 59, comma 1, lettera h) del Codice del consumo.

Un’altra eccezione riguarda i contratti di fornitura di giornali, periodici e riviste. In questo caso, il consumatore non può esercitare il diritto di ripensamento in quanto si tratta di prodotti che per loro natura non possono essere restituiti. Questa eccezione è prevista dall’articolo 59, comma 1, lettera i) del Codice del consumo.

Un’altra eccezione al diritto di ripensamento riguarda i contratti di fornitura di servizi relativi ad attività ricreative, se il contratto prevede una data o un periodo di esecuzione specifico. In questo caso, il consumatore non può esercitare il diritto di ripensamento se il servizio è stato già eseguito o se la data o il periodo di esecuzione sono già iniziati. Questa eccezione è prevista dall’articolo 59, comma 1, lettera l) del Codice del consumo.

Un’altra eccezione riguarda i contratti di fornitura di servizi di alloggio, trasporto, ristorazione o servizi legati al tempo libero, se il contratto prevede una data o un periodo di esecuzione specifico. Anche in questo caso, il consumatore non può esercitare il diritto di ripensamento se il servizio è stato già eseguito o se la data o il periodo di esecuzione sono già iniziati. Questa eccezione è prevista dall’articolo 59, comma 1, lettera m) del Codice del consumo.

Un’altra eccezione al diritto di ripensamento riguarda i contratti di fornitura di contenuti digitali forniti su un supporto materiale, se il consumatore ha accettato di iniziare l’esecuzione del contratto prima della scadenza del termine di ripensamento. In questo caso, il consumatore non può esercitare il diritto di ripensamento se ha già iniziato a utilizzare i contenuti digitali. Questa eccezione è prevista dall’articolo 59, comma 1, lettera n) del Codice del consumo.

Possiamo quindi dire che, nonostante il diritto di ripensamento sia un diritto fondamentale dei consumatori, esistono delle eccezioni che limitano la sua applicazione. È importante che i consumatori siano consapevoli di queste eccezioni al fine di evitare eventuali problemi o controversie con i venditori. Tuttavia, a parere di chi scrive, sarebbe auspicabile una maggiore armonizzazione delle norme a livello europeo per garantire una maggiore tutela dei consumatori in tutti i Paesi dell’Unione.

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