IMU, il segreto per non pagare più del dovuto entro il 16 dicembre: evita la maxi multa

Si avvicina rapidamente il termine per il saldo dell’IMU, l’Imposta Municipale Propria che interessa milioni di proprietari immobiliari in tutta Italia.

Il 16 dicembre 2025 rappresenta la data ultima per mettersi in regola ed evitare spiacevoli sanzioni, comprese le maxi multe previste per ritardi o errori nel pagamento.

Il quadro normativo e le aliquote comunali aggiornate per quest’anno presentano alcune novità da non sottovalutare, specie alla luce delle recenti deliberazioni dei Comuni e delle agevolazioni confermate per determinate categorie di immobili.

Aliquote comunali IMU 2025: le differenze da Nord a Sud

Come ogni anno, l’IMU viene gestita a livello locale, con ciascun Comune che ha la facoltà di stabilire aliquote e criteri di esenzione in base al proprio bilancio e alle esigenze di bilancio pubblico. Nel 2025, molte amministrazioni hanno mantenuto le aliquote invariate rispetto al 2024, mentre altre hanno deciso di intervenire con aumenti contenuti per far fronte ai tagli ai trasferimenti statali.

IMU: cosa cambia nel 2026
IMU 2025: le differenze da Nord a Sud-diritto.net

L’aliquota ordinaria per le seconde case si attesta mediamente intorno al 10,6 per mille, ma può raggiungere l’11,4 per mille in Comuni che hanno deliberato incrementi. Per gli immobili appartenenti alla categoria D, ovvero i fabbricati produttivi, la quota fissa dello 0,76 per mille è destinata allo Stato, mentre il resto è incassato dal Comune di competenza.

Tra le agevolazioni più rilevanti confermate per il 2025 figurano quelle dedicate agli immobili concessi in comodato gratuito a parenti di primo grado e quelli affittati a canone concordato, misura che continua a rappresentare un incentivo per la locazione a condizioni calmierate.

Inoltre, è importante sottolineare che l’IMU non si applica sulle abitazioni principali, salvo che si tratti di abitazioni di lusso (categorie catastali A/1, A/8 e A/9). In questi casi, l’imposta resta dovuta ma con una detrazione fissa di 200 euro. I Comuni possono inoltre prevedere riduzioni o esenzioni per immobili dichiarati inagibili, per edifici storici o per immobili destinati ad attività non lucrative di interesse sociale, sempre entro le regole stabilite dalle rispettive delibere.

Il versamento dell’IMU deve essere effettuato entro il 16 dicembre 2025 tramite il modello F24, disponibile sia in formato cartaceo presso banche e uffici postali sia online tramite i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate.

È essenziale prestare massima attenzione nella compilazione del modello, inserendo correttamente i codici tributo, il codice catastale del Comune di riferimento e l’anno di pagamento, che in questo caso è “2025”. Nel caso in cui il contribuente possieda immobili in più Comuni diversi, bisogna compilare un rigo distinto per ciascuna situazione.

In alternativa, è possibile utilizzare la piattaforma digitale PagoPA, che consente di effettuare il versamento in modo semplice, rapido e tracciabile, riducendo al minimo il rischio di errori formali che potrebbero compromettere la validità del pagamento.

Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha ribadito l’importanza di non aspettare gli ultimi giorni per effettuare il saldo, in quanto i sistemi di pagamento online potrebbero subire rallentamenti o interruzioni proprio a ridosso della scadenza.

In caso di mancato pagamento o versamento tardivo dell’IMU, il contribuente può avvalersi del cosiddetto ravvedimento operoso, che consente di regolarizzare la propria posizione pagando una sanzione ridotta rispetto a quella ordinaria. Questa possibilità è valida anche per gli errori nella compilazione o nei dati inseriti nel modello F24.

La multa piena, infatti, può raggiungere cifre molto elevate, soprattutto se l’errore o l’omissione riguarda importi significativi o viene contestata da più anni. Pertanto, il consiglio è di verificare con attenzione le delibere comunali pubblicate sul portale del Dipartimento delle Finanze, calcolare correttamente l’importo dovuto e utilizzare strumenti digitali affidabili per il pagamento.

Un’ulteriore attenzione va posta nel caso di variazioni catastali, compravendite o modifiche della destinazione d’uso intervenute durante l’anno, che possono influire sul calcolo dell’imposta. Queste modifiche devono essere tempestivamente comunicate e considerate nel saldo IMU.

L’approssimarsi della scadenza del 16 dicembre impone dunque un’attenta pianificazione per non incorrere in sanzioni e per rispettare tutte le formalità richieste dalla normativa vigente, in un contesto in cui le differenze territoriali e le regole specifiche di ciascun Comune richiedono un’analisi puntuale e aggiornata.

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