Dopo quanti incidenti scatta la revoca della patente?

Incidenti stradali, revoca patente: una questione che riguarda tutti i conducenti. Quando si parla di incidenti stradali, spesso si pensa alle conseguenze fisiche e materiali che possono derivarne. Tuttavia, è importante ricordare che in caso di comportamenti negligenti o pericolosi alla guida, si rischia anche la revoca della patente. Ma dopo quanti incidenti scatta effettivamente la revoca della patente? Vediamo insieme quali sono le norme che regolamentano questa delicata questione.

La revoca della patente è una misura disciplinare prevista dal Codice della strada, che può essere adottata nei confronti di un conducente che abbia commesso gravi infrazioni o che rappresenti un pericolo per la sicurezza stradale. Secondo l’articolo 222 del Codice della Strada, la revoca può essere disposta quando il conducente ha commesso tre o più infrazioni gravi nel corso di un anno solare.

Ma cosa si intende per “infrazioni gravi”? Secondo l’articolo 126 del Codice della Strada, sono considerate tali quelle violazioni che comportano una sanzione pecuniaria superiore a 200 euro o la decurtazione di almeno 5 punti dalla patente. Ad esempio, superare il limite di velocità di oltre 40 km/h, guidare in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, non rispettare il semaforo rosso o l’alt dei vigili urbani sono tutte infrazioni gravi che possono portare alla revoca della patente.

È importante sottolineare che la revoca della patente non è automatica dopo tre infrazioni gravi, ma viene valutata caso per caso dalle autorità competenti. In particolare, l’articolo 223 del Codice della Strada prevede che la revoca possa essere disposta solo dopo un’istruttoria amministrativa, durante la quale il conducente ha la possibilità di presentare le proprie controdeduzioni e di difendersi. Solo dopo questa fase, l’autorità competente può decidere se revocare o meno la patente.

È importante sottolineare che la revoca della patente non è l’unica sanzione prevista per chi commette infrazioni gravi. Infatti, l’articolo 126 del Codice della Strada prevede anche la sospensione della patente per un periodo che può variare da uno a sei mesi. La sospensione è una misura meno grave della revoca, ma comunque molto penalizzante per il conducente, che non può guidare per tutto il periodo stabilito.

Inoltre, è importante ricordare che la revoca della patente può essere disposta anche in caso di recidiva. Infatti, l’articolo 223 del Codice della Strada prevede che se il conducente commette una nuova infrazione grave entro due anni dalla revoca o dalla sospensione della patente, questa può essere revocata nuovamente. In questo caso, non è necessario che il conducente abbia commesso tre infrazioni gravi nel corso di un anno solare, ma basta una sola infrazione per scatenare la revoca.

Per quanto riguarda la durata della revoca della patente, l’articolo 224 del Codice della Strada prevede che essa possa essere disposta per un periodo che va dai sei mesi ai dieci anni. La durata dipende dalla gravità delle infrazioni commesse e dalla pericolosità del conducente. Ad esempio, se il conducente ha commesso infrazioni gravi che hanno causato incidenti stradali con feriti o morti, la revoca potrebbe essere più lunga rispetto a un caso in cui non ci siano state conseguenze gravi.

In conclusione, la revoca della patente è una misura disciplinare prevista dal Codice della Strada che può essere adottata nei confronti di un conducente che abbia commesso gravi infrazioni o che rappresenti un pericolo per la sicurezza stradale. La revoca può essere disposta dopo tre o più infrazioni gravi nel corso di un anno solare, ma viene valutata caso per caso dalle autorità competenti. È importante ricordare che la revoca non è l’unica sanzione prevista, ma può essere affiancata anche dalla sospensione della patente. La durata della revoca dipende dalla gravità delle infrazioni commesse e dalla pericolosità del conducente.