INPS e INAIL aprono alla rateizzazione lunga: così non arrivi con l’acqua alla gola

È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto interministeriale, che segna un’importante innovazione nella gestione dei debiti INPS e INAIL.

Il provvedimento, che attua l’articolo 23 della legge n. 203/2024, consente ora ai contribuenti in difficoltà economica di rateizzare i debiti previdenziali e assicurativi fino a un massimo di 60 mesi, ampliando le possibilità di dilazione rispetto alle normative precedenti.

Questa misura si inserisce in un contesto di crescente attenzione del Governo e degli Istituti previdenziali verso il sostegno ai contribuenti in difficoltà, con l’obiettivo di garantire una maggiore sostenibilità nel pagamento dei contributi e dei premi assicurativi, senza ricorrere immediatamente alle procedure di riscossione forzata.

Il decreto stabilisce che la rateizzazione dei debiti INPS e INAIL può raggiungere un massimo di 36 rate mensili per importi complessivi non superiori a 500.000 euro, a condizione che il debitore dichiari una temporanea situazione di difficoltà economico-finanziaria. Per debiti superiori a 500.001 euro, la dilazione può essere estesa fino a 60 rate mensili, corrispondenti a cinque anni.

Questa distinzione è stata pensata per calibrare la risposta alle diverse esigenze dei contribuenti, offrendo maggiore flessibilità a chi si trova ad affrontare situazioni più gravi. Una novità rilevante riguarda la possibilità di richiedere una seconda rateazione anche in presenza di un precedente piano di dilazione in corso, permettendo quindi una continuità di aiuto a chi, pur già in regolarizzazione, si trovi nuovamente in difficoltà.

Requisiti e iter per la presentazione della domanda

I dettagli operativi per accedere alla rateizzazione saranno definiti entro 60 giorni dalla pubblicazione del decreto dai Consigli di Amministrazione di INPS e INAIL. Tali atti specificheranno i requisiti necessari per ottenere e mantenere la dilazione, in particolare la verifica della reale situazione di disagio economico-finanziario del debitore e le condizioni per garantire l’effettivo pagamento delle rate.

Un requisito essenziale sarà la regolarità nel versamento degli adempimenti contributivi correnti, che dovranno essere rispettati durante tutto il periodo di rateazione per evitare la revoca della concessione. La domanda dovrà essere presentata esclusivamente in modalità telematica, utilizzando i servizi online messi a disposizione da INPS e INAIL, garantendo così rapidità e tracciabilità.

Gli atti definiranno inoltre i criteri per il calcolo del numero di rate concesse, le modalità di pagamento da adottare per assicurare la solvibilità del debitore, e le ipotesi di revoca, che presumibilmente scatteranno in caso di mancato pagamento o inadempienza contributiva.

Le nuove disposizioni entreranno in vigore in modo graduale, con l’applicazione dei criteri stabiliti da INPS e INAIL a partire dal trentesimo giorno successivo all’adozione degli atti attuativi. Per le domande di dilazione presentate dal 12 gennaio 2025, è prevista la possibilità di richiedere la revisione del piano di rateazione già in corso, adeguandolo alle condizioni più favorevoli introdotte dal decreto. Ciò consentirà anche a chi ha già avviato un piano di rientro di beneficiare di una dilazione più lunga, sempre che sussistano i requisiti.

Questa semplificazione normativa rappresenta un vantaggio tangibile per i contribuenti, che potranno gestire con maggiore serenità i propri impegni contributivi, ma anche per gli stessi Istituti previdenziali, che potranno ridurre i costi amministrativi legati alla gestione delle rateazioni e migliorare l’efficienza nel recupero delle somme dovute. In particolare, si punta a ridurre il ricorso alle procedure di riscossione coattiva, spesso onerose e complesse.

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