Le motivazioni della sentenza di condanna di amanda Knox e Raffaele Sollecito

«Un quadro complessivo e unitario, senza vuoti e incongruenze», ma non un delitto premeditato. Lo scrivono i giudici di Perugia nelle motivazioni della sentenza di primo grado che ha condannato rispettivamente a 25 e 26 anni di carcere Raffaele Sollecito e Amanda Knox per l’omicidio di Meredith Kercher. Nel provvedimento si afferma inoltre che Amanda «accusò liberamente Patrick Diya Lumumba nella consapevolezza dell’innocenza dello stesso Lumumba». Di qui la condanna della giovane americana a un anno di carcere in più anche per il reato di calunnia.

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