Secondo i supremi giudici, in presenza di alcune aggravanti, la pena può lievitare anche fino a 30 anni di reclusione e dunque il dibattimento deve essere tenuto davanti alla corte d’assise (competenze per i reati puniti con l’ergastolo o la reclusione non inferiore ai 24 anni). Possibile conseguenza della decisione è l’azzeramento di tutti i processi di mafia, anche quelli già chiusi con sentenze che non siano ancora definitive.
