L’esecuzione del sequestro preventivo del sito di The Pirate Bay, confermato il 2 febbraio 2010 dal tribunale del riesame di Bergamo, evidenzia l’errore della Corte di cassazione – che ha legittimato il sequestro preventivo tramite filtraggio – i limiti che riguardano l’applicazione del provvedimento e i rischi per gli incolpevoli internet service provider (ISP).