Condannata per peculato la presidente di una sezione locale della Croce rossa per l’uso personale dell’auto blu. La Corte di cassazione ha chiarito che la ricorrente doveva essere considerata una incaricata di pubblico servizio e non, come lei pretendeva, una volontaria, bocciando la linea di difesa dell’imputata che si era appigliata alla “lacunosa” normativa in materia, lamentando la fumosità di leggi e regolamenti da cui non si evincerebbe la natura di ente pubblico della Cri.
