Le diversità in merito al sistema pensionistico tra chi ha cominciato a lavorare prima del 1996 e chi dopo sono evidenti e non possono essere sottovalutate. La riforma Dini (legge n. 335/1995), distingue tra sistema contributivo puro e retributivo e le differenze sono evidenti e hanno comportato una serie di conseguenze negative per tutti quei lavoratori che rientrano in quello che è stato ribattezzato sistema misto.
In questo ultimo caso le pensioni vengono calcolate combinando il metodo retributivo e quello contributivo. Un sistema che in molti casi garantisce assegni pensionistici di valore non indifferente, ma che in altri rivela della criticità come quella di aver maturato almeno 20 anni di lavoro per ottenere la pensione di vecchiaia. La mancanza di questo requisito comporta dei seri rischi e la possibilità di perdere diverse somme di denaro, che spettano di diritto. Si tratta della privazione di una serie di tutele e della perdita completa e totale di tutti i contributi versati.
Diversamente chi ha cominciato a lavorare nel 1996, e gode del cosi detto sistema dei contributi puro si può avvalere di una serie di vantaggi, rappresentati soprattutto da un metodo maggiormente flessibile e vantaggioso. Ad esempio grazie all'”opzione contributiva” si può godere di una sorte di paracadute pensionistico: si può ottenere la pensioni anche se si sono versati pochi contributi, sarà sufficiente rimandare la richiesta ai 71 anni di età. Un dato questo che mette in evidenza come i lavoratori pre-1995 possano perdere diversi privilegi, e probabilmente ci rimetteranno anche del denaro.
Pensioni prima della riforma 1996: le deroghe
Tuttavia tutti coloro che hanno iniziato a versare prima del 1996 e sono sottoposti al principio dei 20 anni di contributi godono di alcune specifiche deroghe che gli permettono di recuperare alcuni importi: “... i lavoratori che al 31 dicembre 1992 avevano già almeno 15 anni di contributi o che sono stati autorizzati a versare contributi volontari, nonché chi ha almeno 25 anni di anzianità assicurativa con alcune settimane contributive mancanti.”

Così stabilisce la normativa in vigore che ha definito queste eccezioni deroghe Amato. Da ricordare poi che i lavoratori con contributivo puro possono anche richiedere la pensione anticipata a 64 anni, sempre se hanno raggiunto i 20 anni di contributi versati e un assegno pensionistico pari a 3 volte l’assegno sociale. Infine grazie al computo della Gestione Separata si può evitare la perdita dei contributi versati in gestioni differenti. Quest’ultimi possono essere aggregati e calcolati secondo il sistema contributivo, nel rispetto dei requisiti anagrafici e contributivi.