proroga dello split payment per partite iva fino a 65mila Euro di ricavi
L’anno 2021 si apre con una buona notizia per le partite IVA con ricavi fino a 65mila Euro: la proroga dello split payment. Questa misura, introdotta nel 2015, ha l’obiettivo di contrastare l’evasione fiscale e garantire maggiori controlli sulle transazioni effettuate dalle imprese. Vediamo nel dettaglio cosa prevede questa proroga e quali sono le sue implicazioni per i contribuenti.
Lo split payment, o “scissione dei pagamenti”, è un meccanismo che prevede la separazione dell’IVA dal pagamento delle altre imposte. In pratica, quando un’impresa emette una fattura nei confronti di un’altra impresa o della Pubblica Amministrazione, l’IVA relativa a quella transazione viene versata direttamente all’Erario, mentre l’importo netto della fattura viene pagato al fornitore.
Questa modalità di pagamento è stata introdotta per contrastare l’evasione fiscale, in particolare per le operazioni tra imprese. Infatti, grazie allo split payment, l’IVA non può più essere oggetto di evasione o di utilizzo improprio da parte dei contribuenti. Inoltre, questo meccanismo consente una maggiore tracciabilità delle transazioni, facilitando i controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate.
La proroga dello split payment per le partite IVA con ricavi fino a 65mila Euro rappresenta una buona notizia per i contribuenti che rientrano in questa fascia di reddito. Infatti, fino al 31 dicembre 2021, queste imprese potranno continuare ad utilizzare lo split payment, senza dover adottare altre modalità di pagamento.
Questa proroga è stata introdotta per venire incontro alle esigenze delle piccole imprese e dei professionisti, che spesso hanno difficoltà ad adattarsi alle nuove normative fiscali. Infatti, per le partite IVA con ricavi inferiori a 65mila Euro, l’adozione dello split payment può comportare un maggior onere burocratico e organizzativo, che potrebbe incidere negativamente sulla loro attività.
La proroga dello split payment per le partite IVA fino a 65mila Euro di ricavi è stata prevista dal Decreto Legge n. 193 del 22 dicembre 2016, convertito con modificazioni dalla Legge n. 225 del 20 dicembre 2016. Questo provvedimento ha stabilito che le imprese con ricavi inferiori a 65mila Euro possono continuare ad utilizzare lo split payment fino al 31 dicembre 2021.
È importante sottolineare che questa proroga non riguarda tutte le partite IVA, ma solo quelle con ricavi fino a 65mila Euro. Le imprese con ricavi superiori a questa soglia dovranno invece adottare altre modalità di pagamento, come ad esempio il pagamento dell’IVA insieme alle altre imposte.
La proroga dello split payment per le partite IVA fino a 65mila Euro di ricavi è stata accolta positivamente da parte dei contribuenti interessati. Infatti, questa misura permette loro di continuare ad utilizzare un meccanismo di pagamento che conoscono già, evitando così di dover adottare nuove procedure e adattarsi a nuove modalità di pagamento.
Tuttavia, a parere di chi scrive, sarebbe auspicabile una proroga dello split payment anche per le partite IVA con ricavi superiori a 65mila Euro. Infatti, anche queste imprese potrebbero beneficiare di un meccanismo di pagamento che garantisce maggiore tracciabilità delle transazioni e contrasta l’evasione fiscale.
In conclusione, la proroga dello split payment per le partite IVA fino a 65mila Euro di ricavi rappresenta una buona notizia per i contribuenti interessati. Questa misura permette loro di continuare ad utilizzare un meccanismo di pagamento che garantisce maggiore tracciabilità delle transazioni e contrasta l’evasione fiscale. Tuttavia, sarebbe auspicabile una proroga anche per le partite IVA con ricavi superiori a 65mila Euro, al fine di garantire una maggiore equità tra tutti i contribuenti.