Come anticipare parte del TFR per acquistare la prima casa, quali requisiti servono e come presentare correttamente la richiesta al datore di lavoro
Per chi sogna di acquistare la prima casa, esiste una possibilità concreta per anticipare parte del denaro accumulato durante gli anni di lavoro: l’anticipo del TFR. Questa misura consente ai lavoratori dipendenti di ottenere liquidità prima della cessazione del rapporto di lavoro, senza dover aspettare la fine del contratto. Tuttavia, si tratta di una procedura che prevede regole precise, limiti di importo e requisiti ben definiti. Non tutti i lavoratori possono richiederlo, e non sempre la domanda viene automaticamente accolta.
È necessario rispettare determinate condizioni legali e aziendali, avere la documentazione corretta e presentare la richiesta in modo chiaro. Conoscere le regole evita sorprese e ritardi nella liquidazione della somma. Oltre al lato pratico, è importante considerare anche l’aspetto fiscale: l’anticipo del TFR non è completamente esente da imposte, ma viene tassato con un sistema separato più favorevole rispetto al normale reddito. Comprendere come funziona può fare la differenza tra un’operazione vantaggiosa e un errore costoso.
Cos’è il TFR e perché si può anticipare
Il TFR, Trattamento di Fine Rapporto, è la somma che il datore di lavoro accantona ogni anno per ciascun dipendente. Alla fine del rapporto lavorativo, questa liquidazione viene versata al lavoratore come compenso differito. In alcune situazioni specifiche, la legge consente di richiedere un anticipo: una delle motivazioni più comuni è proprio l’acquisto della prima casa di abitazione, sia per sé sia per i figli. In pratica, si prende in anticipo parte della liquidazione già maturata, senza aspettare la pensione o la fine del contratto. Per avere diritto all’anticipo TFR, devono essere rispettate alcune condizioni chiave:

Aver maturato almeno otto anni di servizio continuativo presso lo stesso datore di lavoro;
Presentare la richiesta solo una volta durante l’intero rapporto di lavoro;
Chiedere un importo massimo pari al 70% del TFR accumulato fino al momento della domanda.
Va precisato che il datore di lavoro non è obbligato a concedere l’anticipo se ci sono limitazioni aziendali o mancano le disponibilità. Inoltre, la legge limita le richieste annue: non più del 10% dei dipendenti aventi diritto e comunque al massimo il 4% del totale dei dipendenti può ottenere l’anticipo in un anno. L’anticipo può essere richiesto solo per l’acquisto della prima casa di abitazione. I principali requisiti sono:
L’immobile deve essere destinato a uso abitativo principale;
Il richiedente o il figlio devono essere proprietari o comproprietari dell’immobile;
Occorre fornire documentazione che comprovi l’acquisto: rogito notarile, compromesso di vendita o certificati dei lavori in caso di costruzione/ristrutturazione;
La finalità deve essere personale o familiare, chiaramente dimostrabile. La domanda va presentata per iscritto al datore di lavoro, allegando: documento d’identità; autocertificazione sulla prima casa, rogito notarile o contratto preliminare, fatture o preventivi per costruzione/ristrutturazione, dichiarazione familiare, se la casa è destinata al figlio. L’importo erogato viene tassato separatamente, con aliquota generalmente più favorevole rispetto all’IRPEF ordinaria. È consigliabile valutare l’impatto fiscale con un consulente o CAF prima di inoltrare la richiesta. Chi ha destinato il TFR a un fondo pensione può ottenere fino al 75% della posizione maturata, sempre per l’acquisto o ristrutturazione della prima casa, ma le regole variano leggermente e la richiesta va fatta al fondo, non al datore di lavoro.