Crediti da impresa fallita, il recupero con proposta di concordato stragiudiziale

recupero stragiudiziale dei crediti da imprese fallite con proposta di concordato

L’articolo che segue fornisce informazioni utili sul recupero stragiudiziale dei crediti da imprese fallite attraverso la presentazione di una proposta di concordato. Questa procedura, disciplinata dal Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza (D.Lgs. 14/2019), offre un’opportunità per i creditori di ottenere il pagamento dei propri crediti senza dover ricorrere a lunghe e costose azioni giudiziarie.

Il recupero stragiudiziale dei crediti da imprese fallite con proposta di concordato rappresenta una soluzione vantaggiosa sia per i creditori che per le imprese in crisi. Infatti, attraverso questa procedura, i creditori possono ottenere un pagamento più rapido e sicuro rispetto a un’azione giudiziaria, mentre le imprese fallite possono tentare di ristrutturarsi e ripartire evitando la liquidazione.

La proposta di concordato è un accordo negoziato tra l’impresa fallita e i suoi creditori, che prevede un piano di ristrutturazione del debito e un piano di rilancio dell’attività. Questo accordo deve essere approvato dalla maggioranza dei creditori, rappresentanti almeno il 60% del totale dei crediti. Una volta approvato, il concordato viene omologato dal Tribunale competente e diventa vincolante per tutti i creditori.

Il recupero stragiudiziale dei crediti da imprese fallite con proposta di concordato offre diversi vantaggi rispetto alle azioni giudiziarie. Innanzitutto, permette di evitare i tempi lunghi e i costi elevati delle procedure giudiziarie, consentendo un recupero più rapido dei crediti. Inoltre, offre una maggiore certezza di pagamento, poiché l’accordo è vincolante per tutti i creditori, compresi quelli che non hanno approvato la proposta.

È importante sottolineare che il recupero stragiudiziale dei crediti da imprese fallite con proposta di concordato è possibile solo se l’impresa fallita presenta una situazione di crisi economica e finanziaria, ma è ancora in grado di ripartire. Inoltre, il piano di ristrutturazione del debito deve essere realistico e sostenibile nel lungo termine.

La procedura di concordato può essere avviata dall’impresa fallita o dai creditori. Nel primo caso, l’impresa deve presentare al Tribunale una domanda di ammissione alla procedura di concordato preventivo, allegando il piano di ristrutturazione del debito. Nel secondo caso, i creditori devono presentare una domanda di concordato preventivo, allegando il piano di ristrutturazione del debito e dimostrando che l’impresa fallita è in grado di ripartire.

Una volta avviata la procedura di concordato, il Tribunale nomina un commissario giudiziale che valuta la fattibilità del piano di ristrutturazione del debito e convoca un’assemblea dei creditori per l’approvazione della proposta. Durante l’assemblea, i creditori possono esprimere il loro voto favorevole o contrario alla proposta di concordato.

Se la proposta di concordato viene approvata dalla maggioranza dei creditori, il Tribunale omologa l’accordo e nomina un concordatario, che ha il compito di gestire l’attuazione del piano di ristrutturazione del debito. Il concordatario ha il potere di liquidare i beni dell’impresa fallita e distribuire i proventi ai creditori secondo le modalità previste dal concordato.

In conclusione, il recupero stragiudiziale dei crediti da imprese fallite con proposta di concordato rappresenta un’opportunità per i creditori di ottenere il pagamento dei propri crediti in modo rapido e sicuro. Questa procedura, disciplinata dal Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza, offre vantaggi sia per i creditori che per le imprese in crisi, consentendo una ristrutturazione del debito e una ripartenza dell’attività. Altresì, è importante valutare attentamente la fattibilità del piano di ristrutturazione del debito e assicurarsi che l’impresa fallita abbia effettivamente la possibilità di ripartire.