Negli ultimi anni, sempre più persone si sono interessate all’idea di trascorrere un periodo di tempo in un Paese dell’Unione Europea senza dover necessariamente volervi diventare residenti. Questa tendenza è stata favorita dalla crescente mobilità all’interno dell’UE e dalla possibilità di viaggiare e lavorare liberamente all’interno dello spazio Schengen anche se è importante comprendere le regole e le limitazioni che si applicano a coloro che desiderano restare in un Paese dell’UE senza essere residenti, al fine di evitare problemi legali, talora fiscali, e amministrativi.
Uno dei principali argomenti da considerare riguarda la durata massima del soggiorno senza residenza. In generale, i cittadini dell’UE possono soggiornare in un Paese dell’UE senza essere residenti per un massimo di tre mesi. Oltre questo periodo sempre necessario iscriversi all’AIRE – Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero oppure, materialmente, uscire dal Paese per poi ritornarvi per un ulteriore periodo massimo di 3 mesi con i limiti di cui diremo tra pochi paragrafi.
Un altro aspetto importante da considerare riguarda il motivo del soggiorno. Molti Paesi dell’UE consentono infatti ai cittadini di rimanere senza essere residenti per motivi turistici o di visita, ma possono applicare regole più restrittive per coloro che desiderano lavorare o studiare nel Paese. Ad esempio, in alcuni Paesi potrebbe essere richiesto un visto di lavoro o di studio per poter svolgere tali attività dopo aver verificato l’effettiva iscrizione a corsi di studio o l’esistenza di un contrato di lavoro. È quindi consigliabile verificare quanto prima le regole specifiche applicabili al motivo del proprio soggiorno presso la rappresentanza diplomatica consolare del posto.
Un ulteriore aspetto da considerare riguarda l’accesso ai servizi pubblici. In generale, i cittadini dell’UE che soggiornano in un Paese dell’UE senza essere residenti non hanno diritto in automatico all’accesso ai servizi pubblici, come ad esempio l’assistenza sanitaria o l’istruzione. Alcuni Paesi possono offrire determinati servizi anche ai non residenti, mentre altre possono richiedere l’iscrizione a un sistema di assicurazione sanitaria privata…
Altro aspetto ancora da considerare riguarda la registrazione presso le autorità locali. In alcuni Paesi dell’UE, è obbligatorio registrarsi presso le autorità locali se si desidera soggiornare per un periodo di tempo superiore a un certo limite. Ad esempio, in Italia è necessario registrarsi presso l’anagrafe entro 8 giorni dall’arrivo nel Paese. La mancata registrazione può comportare sanzioni amministrative o addirittura l’espulsione dal Paese. È quindi fondamentale conoscere le regole specifiche del Paese in cui si desidera restare e rispettarle.
Per quanto riguarda la tassazione invece, in generale i cittadini dell’UE che soggiornano in un Paese dell’UE senza essere residenti sono soggetti alle stesse regole fiscali dei residenti, almeno per quanto riguarda i redditi generati nel Paese in cui si soggiorna. Alcuni Paesi possono applicare regole diverse per i non residenti, come ad esempio l’applicazione di aliquote fiscali più elevate, e se si pianifica la lunga permanenza in un diverso Paese appartenente all’UE è importante informarsi sulle regole fiscali specifiche del Paese in cui si desidera restare.
Abbiamo accennato in apertura alla libertà di movimento all’interno dello spazio Schengen: i cittadini dell’UE che soggiornano in un Paese dell’UE senza essere residenti possono generalmente spostarsi liberamente all’interno dello spazio Schengen per un massimo di 90 giorni ogni 180 giorni. La durata del periodo di soggiorno senza residenza in un Paese dell’UE può influire quindi sul periodo di soggiorno senza residenza in altri Paesi dell’UE, così se ad esempio se si trascorrono 60 giorni in Italia senza essere residenti, si avranno solo 30 giorni rimanenti per soggiornare senza residenza in altri Paesi dell’UE. È quindi fondamentale tenere traccia documentabile del periodo di soggiorno senza residenza in ogni Paese dell’UE visitato.
Un altro aspetto da considerare riguarda la possibilità di ottenere un permesso di soggiorno. In alcuni casi, i cittadini dell’UE che soggiornano in un Paese dell’UE senza essere residenti possono facilmente richiedere un permesso di soggiorno per prolungare il loro soggiorno. In Italia ad esempio è possibile richiedere un permesso di soggiorno per motivi di studio o di lavoro…
Infine, un ultimo argomento da considerare riguarda le conseguenze legali di restare in un Paese dell’UE senza essere residenti. In generale, coloro che violano le regole di soggiorno senza residenza possono essere soggetti a sanzioni amministrative o addirittura all’espulsione dal Paese. È quindi fondamentale rispettare le regole specifiche del Paese in cui si desidera restare e cercare assistenza legale se necessario, anche tramite il nostro servizio di parere legale on-line.