Risarcimento del danno non patrimoniale: nuove tabelle del Tribunale di Milano per le lesioni personali

Il risarcimento del danno non patrimoniale è un tema di grande importanza nel campo del diritto civile. Si tratta di una forma di compensazione economica che viene riconosciuta a una persona che ha subito un danno alla propria sfera morale, psicologica o affettiva, senza che vi sia un diretto coinvolgimento del patrimonio. Questo tipo di risarcimento è previsto dall’articolo 2059 del Codice Civile italiano, il quale stabilisce che “chiunque cagiona ad altri un danno ingiusto è tenuto a risarcirlo”.

L’articolo 2059 del Codice Civile rappresenta il fondamento normativo del risarcimento del danno non patrimoniale. Tale disposizione sancisce il principio secondo cui chiunque arreca un danno ingiusto a un’altra persona è tenuto a risarcirlo. Il danno non patrimoniale, in particolare, riguarda quei danni che non possono essere valutati in termini economici, come ad esempio il dolore morale, la sofferenza psicologica o la lesione dell’onore e della reputazione.

La giurisprudenza italiana ha sviluppato nel corso degli anni una serie di criteri per determinare l’entità del risarcimento del danno non patrimoniale. In particolare, si tiene conto della gravità del danno subito, delle conseguenze che esso ha avuto sulla vita della persona coinvolta e delle circostanze specifiche del caso. È importante sottolineare che il risarcimento del danno non patrimoniale non ha un valore predeterminato, ma viene stabilito caso per caso dal giudice, il quale tiene conto di tutti gli elementi rilevanti.

Oltre all’articolo 2059 del Codice Civile, esistono altre disposizioni normative che regolamentano il risarcimento del danno non patrimoniale in specifici ambiti. Ad esempio, nel caso di danni derivanti da responsabilità medica, si fa riferimento all’articolo 139 del Codice di procedura civile, il quale prevede che il giudice possa disporre il risarcimento in misura equitativa.

È importante sottolineare che il risarcimento del danno non patrimoniale non può essere richiesto in tutti i casi. Esistono infatti delle limitazioni, come ad esempio il principio di colpa concorrente, secondo il quale il risarcimento può essere ridotto o escluso se la persona danneggiata ha contribuito in modo significativo all’evento dannoso. Inoltre, il risarcimento non può essere richiesto in caso di danni derivanti da attività illecite, come ad esempio i reati.

In conclusione, il risarcimento del danno rappresenta un importante strumento di tutela per le persone che hanno subito un danno alla propria sfera morale, psicologica o affettiva. La normativa italiana, in particolare l’articolo 2059 del Codice Civile, fornisce una base solida per la richiesta di tale risarcimento. Tuttavia, è fondamentale valutare attentamente ogni caso specifico, tenendo conto delle circostanze e dei criteri stabiliti dalla giurisprudenza, al fine di determinare l’entità del risarcimento del danno non patrimoniale.