Rottamazione 2026, dentro anche bollo auto e multe comunali: la grande novità

La Legge di Bilancio 2026 introduce la possibilità per Regioni e Comuni di sanare tributi locali, offrendo sconti su interessi e rateizzazioni agevolate ai contribuenti.

Con l’avvicinarsi dell’entrata in vigore della Legge di Bilancio 2026, si delineano importanti novità per la gestione dei debiti tributari locali, con la potenziale inclusione nella cosiddetta rottamazione quinquies anche di tasse come il bollo auto e multe comunali non pagate. Il meccanismo di definizione agevolata, tuttora in fase di definizione parlamentare, punta a favorire il recupero dei crediti fiscali mantenendo un equilibrio tra sostenibilità per i contribuenti e garanzie per le casse pubbliche.

Rottamazione 2026: cosa prevede la nuova pace fiscale

Il testo della Legge di Bilancio 2026 introduce la possibilità per Comuni e Regioni di attivare una definizione agevolata dei tributi locali, una forma di sanatoria che potrebbe estendersi a posizioni debitorie quali il bollo auto non pagato e le sanzioni amministrative per infrazioni al Codice della Strada. Non si tratta però di un condono automatico e generalizzato: la decisione di aderire spetta agli enti locali, che potranno modulare le condizioni e le categorie di tributi incluse.

L’ambito territoriale e la volontà degli enti locali saranno quindi fattori determinanti nell’applicazione della rottamazione, generando uno scenario differenziato a livello nazionale. La misura si propone di alleggerire la posizione dei contribuenti, offrendo vantaggi quali:

  • sconti su sanzioni e interessi;
  • pagamento della sola quota originaria del tributo;
  • possibilità di rateizzazione con interessi contenuti, indicativamente intorno al 4% annuo.

Per le multe stradali, la riduzione riguarda esclusivamente la parte economica, senza influire sulle sanzioni accessorie come la perdita dei punti dalla patente.

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Rottamazione tasse e multe – Diritto.net

La definizione agevolata riguarda esclusivamente i tributi di competenza locale, escludendo invece:

  • addizionali comunali e regionali IRPEF;
  • IRAP;
  • recuperi di aiuti di Stato illegittimi;
  • tributi già interessati da precedenti sanatorie non perfezionate;
  • posizioni con condanne penali o contabili.

Il bollo auto, essendo una tassa regionale, rientra potenzialmente tra i tributi ammessi, ma la sua inclusione dipenderà dalla volontà delle singole Regioni.

Per aderire, il contribuente dovrà:

  • verificare se il proprio Comune o Regione ha attivato la rottamazione locale;
  • controllare gli importi dovuti;
  • valutare la convenienza economica della definizione agevolata;
  • rispettare le scadenze indicate dall’ente;
  • eventualmente rivolgersi agli sportelli tributari o a un professionista per assistenza.

Secondo le stime, la rottamazione quinquies potrebbe interessare circa 16 milioni di contribuenti che hanno ricevuto avvisi bonari, ossia notifiche relative a tributi dichiarati ma non versati o versati in modo errato. Sono però esclusi coloro che non hanno mai presentato la dichiarazione dei redditi, così come i “recidivi” che hanno già usufruito di precedenti sanatorie senza rispettare gli impegni di pagamento.

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