Separazione consensuale in comune: normativa di riferimento e procedure

Separazione consensuale in comune: normativa di riferimento e procedure

La separazione consensuale in comune è una procedura che permette a due coniugi di separarsi in modo amichevole, senza dover ricorrere a un giudice. In questo articolo, verranno analizzate la normativa di riferimento e le procedure da seguire per ottenere una separazione consensuale in comune.

La normativa di riferimento per la separazione consensuale in comune è contenuta nel Codice Civile italiano, precisamente negli articoli 157 e seguenti. Questi articoli stabiliscono che i coniugi possono separarsi consensualmente presentando una richiesta congiunta al Comune di residenza. La richiesta deve essere redatta in forma scritta e firmata da entrambi i coniugi, e deve contenere l’accordo sui principali aspetti della separazione, come la divisione dei beni e la regolamentazione dei rapporti con i figli.

Una volta presentata la richiesta di separazione consensuale in comune, il Comune provvederà ad avviare la procedura. Sarà quindi convocata una conferenza di mediazione familiare, durante la quale i coniugi saranno assistiti da un mediatore familiare. Questa figura professionale ha il compito di favorire il dialogo tra i coniugi e di aiutarli a trovare un accordo soddisfacente per entrambi.

Durante la conferenza di mediazione familiare, i coniugi avranno l’opportunità di discutere e concordare su tutti gli aspetti della separazione, come ad esempio la divisione dei beni, l’affidamento dei figli e l’assegno di mantenimento. Il mediatore familiare avrà il compito di facilitare la comunicazione tra i coniugi e di aiutarli a trovare soluzioni condivise.

Una volta raggiunto un accordo su tutti gli aspetti della separazione, il mediatore familiare redigerà un verbale di accordo. Questo documento, firmato da entrambi i coniugi, avrà valore legale e costituirà la base per la redazione del decreto di separazione consensuale in comune.

Il decreto di separazione consensuale in comune sarà emesso dal Comune di residenza dei coniugi e avrà valore di sentenza. Esso disciplinerà tutti gli aspetti della separazione, come la divisione dei beni, l’affidamento dei figli e l’assegno di mantenimento. Sarà altresì possibile richiedere al Comune la trascrizione del decreto di separazione consensuale in comune presso l’Ufficio di Stato Civile, in modo da renderlo opponibile ai terzi.

È importante sottolineare che la separazione consensuale in comune può essere richiesta solo se i coniugi sono d’accordo su tutti gli aspetti della separazione. Nel caso in cui non si raggiunga un accordo su uno o più punti, sarà necessario ricorrere alla separazione giudiziale, che prevede l’intervento di un giudice.

In conclusione, la separazione consensuale in comune è una procedura prevista dalla normativa italiana che permette ai coniugi di separarsi in modo amichevole, senza dover ricorrere a un giudice. La normativa di riferimento per questa procedura è contenuta nel Codice Civile italiano, negli articoli 157 e seguenti. La separazione consensuale in comune prevede la presentazione di una richiesta congiunta al Comune di residenza, la convocazione di una conferenza di mediazione familiare e la redazione di un verbale di accordo. Il decreto di separazione consensuale in comune, emesso dal Comune di residenza, avrà valore di sentenza e disciplinerà tutti gli aspetti della separazione. Possiamo quindi dire che la separazione consensuale in comune è una soluzione efficace per risolvere in modo amichevole le questioni legate alla separazione coniugale, a parere di chi scrive.