L’immigrato gay non va espulso se perseguibile in patria
I clandestini gay non devono essere espulsi dall’Italia se rischiano di essere perseguiti nel loro paese, mentre la semplice impudicizia sessuale non è un motivo sufficiente per disobbedire all’ordine di allontanamento disposto dal Questore. Lo ha stabilito la Prima Sezione Penale della Corte di Cassazione.