Verifica crediti in procedura fallimentare: gli step

Verifica dei crediti in procedura fallimentare: gli step

La verifica dei crediti è una fase fondamentale all’interno di una procedura fallimentare. Essa permette di stabilire l’ammontare dei crediti vantati dai creditori nei confronti del fallito e di determinare la loro legittimità. In questo articolo, analizzeremo gli step principali che caratterizzano la verifica dei crediti in una procedura fallimentare.

Il primo passo della verifica dei crediti consiste nella presentazione della domanda di ammissione al passivo. I creditori devono compilare un’apposita istanza, indicando l’ammontare del credito vantato e allegando la documentazione comprovante la sua esistenza. La domanda deve essere presentata entro il termine stabilito dal giudice delegato, che non può essere inferiore a sessanta giorni dalla pubblicazione del decreto di fallimento.

Una volta presentata la domanda di ammissione al passivo, il giudice delegato procede all’esame delle stesse. Egli verifica la completezza della documentazione allegata e la legittimità del credito vantato. In questa fase, il giudice può richiedere ulteriori documenti o informazioni ai creditori, al fine di acquisire tutti gli elementi necessari per una corretta valutazione del credito.

Successivamente, il giudice delegato emette un provvedimento di ammissione o di esclusione del credito. Nel caso in cui il credito venga ammesso, esso viene inserito nel quadro generale dei creditori, che rappresenta l’elenco di tutti i creditori ammessi al passivo del fallimento. Nel caso in cui il credito venga escluso, il creditore può proporre opposizione al provvedimento entro il termine stabilito dalla legge.

Una volta ammessi i crediti, il giudice delegato procede alla graduazione degli stessi. La graduazione dei crediti consiste nell’attribuire a ciascun credito un grado di prelazione, in base alla natura del credito stesso. La legge prevede una scala di prelazione, che stabilisce l’ordine di soddisfazione dei creditori nel caso in cui l’attivo del fallimento non sia sufficiente a coprire l’intero passivo.

Dopo la graduazione dei crediti, il giudice delegato procede alla liquidazione degli stessi. La liquidazione dei crediti consiste nel determinare l’ammontare effettivo che il creditore può ottenere dal fallimento. Tale ammontare dipende dalla disponibilità di attivo nel fallimento e dalla graduazione dei crediti. Il creditore può quindi ottenere il pagamento del suo credito in base all’ordine di prelazione stabilito dalla legge.

Infine, una volta liquidati i crediti, il giudice delegato procede alla distribuzione dell’attivo residuo tra i creditori. Tale distribuzione avviene in base all’ordine di prelazione stabilito dalla legge e secondo le modalità previste dal piano di riparto approvato dal giudice delegato. I creditori vengono quindi pagati in proporzione all’ammontare dei loro crediti e al grado di prelazione loro attribuito.

In conclusione, la verifica dei crediti in una procedura fallimentare è un processo complesso che richiede l’osservanza di specifici step. Dalla presentazione della domanda di ammissione al passivo, all’esame delle stesse da parte del giudice delegato, fino alla graduazione, liquidazione e distribuzione dei crediti, ogni fase è altresì importante per garantire una corretta gestione del fallimento. La normativa di riferimento per la verifica dei crediti è contenuta nel Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza, nonché nel Regolamento di Procedura per l’Amministrazione Straordinaria, la Liquidazione Coatta Amministrativa e il Fallimento.