Separazione consensuale e reversibilità della pensione del coniuge: come funziona

separazione consensuale e reversibilità della pensione del coniuge: come funziona

La separazione consensuale è una forma di separazione che può essere richiesta dai coniugi d’accordo, senza la necessità di un giudizio del tribunale. In questo caso, è importante considerare anche la reversibilità della pensione del coniuge, un aspetto fondamentale che può influire sulle decisioni prese durante la separazione.

La reversibilità della pensione consensuale è un diritto che spetta al coniuge in caso di separazione o divorzio. Essa consiste nel diritto di percepire una parte della pensione del coniuge deceduto, in base alle regole stabilite dalla legge. Questo diritto è riconosciuto al coniuge che ha diritto alla reversibilità, indipendentemente dal fatto che la separazione sia stata consensuale o giudiziale.

Per poter beneficiare della reversibilità della pensione consensuale, è necessario che il coniuge richieda l’assegno di reversibilità entro un certo termine, solitamente entro un anno dalla data del decesso del coniuge. È importante sottolineare che il diritto alla reversibilità può essere revocato in caso di matrimonio o convivenza more uxorio con un’altra persona.

La reversibilità della pensione consensuale è regolata dal Decreto Legislativo n. 147 del 2015, che ha introdotto importanti modifiche al sistema pensionistico italiano. Secondo questa normativa, il coniuge che ha diritto alla reversibilità può percepire una percentuale della pensione del coniuge deceduto, che varia in base alla durata del matrimonio e all’età del coniuge beneficiario.

La percentuale della pensione reversibile può variare dal 37% al 60% della pensione del coniuge deceduto. Questa percentuale aumenta in base alla durata del matrimonio, fino a raggiungere il massimo del 60% per i matrimoni con una durata superiore ai 20 anni. Inoltre, la percentuale può essere ridotta in base all’età del coniuge beneficiario, con una riduzione del 2% per ogni anno di differenza rispetto all’età del coniuge deceduto.

È importante sottolineare che la reversibilità della pensione consensuale può essere richiesta solo se il coniuge deceduto era titolare di una pensione di vecchiaia o di una pensione di anzianità. Inoltre, il coniuge beneficiario deve soddisfare alcuni requisiti, come ad esempio non essere titolare di una propria pensione o di un reddito superiore a determinati limiti stabiliti dalla legge.

Per richiedere la reversibilità della pensione consensuale, è necessario presentare una domanda all’INPS, l’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale, entro il termine previsto dalla legge. È importante compilare correttamente la domanda e allegare tutta la documentazione richiesta, al fine di evitare ritardi o rifiuti nella concessione dell’assegno di reversibilità.

In conclusione, la separazione consensuale può comportare importanti conseguenze per la reversibilità della pensione del coniuge. È fondamentale conoscere i diritti e le regole che regolano questo aspetto, al fine di prendere decisioni consapevoli durante la separazione. La reversibilità della pensione consensuale è un diritto riconosciuto dalla legge, che può garantire un sostegno economico al coniuge sopravvissuto. Tuttavia, è importante fare attenzione ai termini e ai requisiti previsti dalla legge, al fine di evitare problemi nella richiesta e nella concessione dell’assegno di reversibilità.