Affido condiviso o esclusivo? Ecco come scegliere la soluzione migliore
L’affido dei figli in caso di separazione o divorzio è una questione delicata e complessa che richiede una valutazione attenta e ponderata. Tra le diverse opzioni disponibili, l’affido condiviso e l’affido esclusivo sono le due soluzioni più comuni. Ma come scegliere quella più adatta alle proprie esigenze? In questo articolo, esploreremo le caratteristiche di entrambe le forme di affido e forniremo alcuni consigli utili per prendere una decisione informata.
L’affido condiviso è una modalità in cui entrambi i genitori partecipano in modo attivo alla vita dei figli, condividendo le responsabilità e le decisioni importanti. In questo caso, i bambini trascorrono un tempo equamente diviso tra le due case e i genitori mantengono una comunicazione costante per garantire il benessere dei figli. L’affido condiviso favorisce la continuità dei rapporti familiari e permette ai bambini di mantenere un legame stretto con entrambi i genitori.
D’altro canto, l’affido esclusivo prevede che uno dei genitori sia designato come custode principale dei figli, mentre l’altro genitore ha diritto a visite regolari. Questa soluzione è solitamente adottata quando uno dei genitori non è in grado di prendersi cura dei figli a tempo pieno, ad esempio a causa di impegni lavorativi o di problemi di salute. L’affido esclusivo può essere una scelta appropriata quando uno dei genitori ha dimostrato di non essere in grado di garantire il benessere dei figli o quando vi sono situazioni di conflitto o violenza domestica.
La scelta tra affido condiviso e affido esclusivo dipende da diversi fattori, tra cui la capacità dei genitori di comunicare e collaborare, la distanza tra le due abitazioni e le esigenze specifiche dei bambini. È importante tenere conto delle esigenze dei figli e delle loro preferenze, se sono abbastanza grandi da esprimerle. Inoltre, è fondamentale considerare la capacità dei genitori di lavorare insieme per prendere decisioni importanti riguardanti l’educazione, la salute e il benessere dei figli.
La legge italiana prevede che, in caso di separazione o divorzio, l’affido condiviso sia la soluzione privilegiata, a meno che non vi siano motivi validi per optare per l’affido esclusivo. L’articolo 337-bis del Codice Civile stabilisce che l’affido condiviso è il regime ordinario, in quanto favorisce il mantenimento dei rapporti familiari e il coinvolgimento equilibrato di entrambi i genitori nella vita dei figli. Tuttavia, l’affido esclusivo può essere disposto dal giudice se vi sono situazioni di pericolo o di grave inadeguatezza di uno dei genitori.
È importante sottolineare che l’affido condiviso non significa necessariamente che i bambini trascorrano lo stesso tempo esattamente equamente diviso tra le due case. La legge non stabilisce una percentuale precisa di tempo da trascorrere con ciascun genitore, ma si basa sul principio del “tempo significativo”. Ciò significa che i bambini devono trascorrere un tempo adeguato con ciascun genitore, in modo da mantenere un legame affettivo stabile e soddisfacente.
Per prendere una decisione informata sull’affido condiviso o esclusivo, è consigliabile consultare un avvocato specializzato in diritto di famiglia. Un professionista esperto può fornire una consulenza personalizzata, tenendo conto delle specifiche circostanze familiari e delle norme legali vigenti. Inoltre, è possibile considerare la possibilità di ricorrere alla mediazione familiare, un metodo alternativo di risoluzione delle controversie che favorisce la comunicazione e la collaborazione tra i genitori.
In conclusione, la scelta tra affido condiviso e affido esclusivo dipende da diversi fattori e non esiste una soluzione universale. È importante valutare attentamente le esigenze dei figli, la capacità dei genitori di collaborare e le disposizioni normative vigenti. Consultare un avvocato specializzato può essere di grande aiuto per prendere una decisione informata e garantire il benessere dei figli coinvolti nella separazione o nel divorzio.