Impugnazione verbale assemblea condominio: quali sono i termini da rispettare
L’impugnazione verbale dell’assemblea condominiale è un diritto che spetta a tutti i condomini che non sono d’accordo con le decisioni prese durante l’assemblea. Tuttavia, è importante rispettare dei precisi termini per poter esercitare tale diritto in modo valido e legittimo.
Secondo quanto stabilito dall’art. 1137 del Codice Civile, l’impugnazione dell’assemblea condominiale deve essere effettuata entro trenta giorni dalla data in cui è stata presa la decisione contestata. Questo termine è perentorio e non può essere prorogato o esteso in alcun modo. Pertanto, è fondamentale che il condomino che intende impugnare verbalmente l’assemblea si attivi tempestivamente per non perdere il diritto di farlo.
Per effettuare l’impugnazione verbale, il condomino deve inviare una comunicazione scritta al presidente dell’assemblea, nella quale deve essere specificato in modo chiaro e dettagliato il motivo dell’impugnazione. È importante che la comunicazione sia inviata tramite raccomandata con ricevuta di ritorno, in modo da avere una prova certa dell’invio e della ricezione della stessa.
Una volta ricevuta la comunicazione di impugnazione verbale, il presidente dell’assemblea deve convocare una nuova assemblea condominiale entro trenta giorni dalla ricezione della comunicazione. Questa nuova assemblea avrà il compito di riesaminare la decisione contestata e di prendere una nuova decisione in merito. È importante sottolineare che la nuova decisione dovrà essere presa con la maggioranza degli intervenuti all’assemblea e non con la maggioranza degli intervenuti al momento della decisione contestata.
Durante la nuova assemblea, il condomino che ha effettuato l’impugnazione verbale ha il diritto di esporre le proprie ragioni e di difendere la propria posizione. È altresì importante sottolineare che il condomino può farsi rappresentare da un delegato, purché sia stato nominato in forma scritta e che sia stato comunicato al presidente dell’assemblea prima dell’inizio della stessa.
Qualora la nuova assemblea confermi la decisione contestata, il condomino ha la possibilità di impugnare la decisione davanti al Tribunale competente entro trenta giorni dalla data della nuova assemblea. In questo caso, l’impugnazione dovrà essere effettuata con un ricorso scritto, nel quale dovranno essere specificati i motivi dell’impugnazione e dovranno essere allegati tutti i documenti e le prove a sostegno della propria tesi.
È importante sottolineare che l’impugnazione verbale dell’assemblea condominiale non sospende l’esecuzione della decisione contestata. Pertanto, se il condomino ritiene che la decisione possa arrecare un grave pregiudizio ai suoi interessi, può richiedere al Tribunale competente l’adozione di una misura cautelare per sospendere l’esecuzione della decisione fino alla definizione del giudizio.
In conclusione, l’impugnazione verbale dell’assemblea condominiale è un diritto che spetta a tutti i condomini che non sono d’accordo con le decisioni prese durante l’assemblea. Tuttavia, è fondamentale rispettare i termini previsti dalla legge per poter esercitare tale diritto in modo valido e legittimo. A parere di chi scrive, è consigliabile consultare un professionista del settore per ottenere una consulenza legale adeguata e per essere guidati nel corretto svolgimento delle procedure previste dalla normativa vigente.