Codice del consumo: come difendersi dalle clausole vessatorie?

Il Codice del consumo è un insieme di norme che tutelano i diritti dei consumatori, regolando i rapporti tra questi e le imprese. Tra le varie disposizioni, il Codice del Consumo prevede anche la protezione del consumatore dalle cosiddette “clausole vessatorie”. Ma cosa sono esattamente queste clausole e come può il consumatore difendersi da esse?

Le clausole vessatorie, secondo quanto stabilito dall’articolo 33 del Codice del Consumo, sono quelle clausole che, non negoziate singolarmente, determinano a danno del consumatore un significativo squilibrio dei diritti e degli obblighi derivanti dal contratto. Queste clausole, inserite spesso in modo subdolo nei contratti, possono portare a situazioni di grave svantaggio per il consumatore, che si trova a dover rispettare condizioni ingiuste o eccessivamente onerose.

Il Codice del Consumo, tuttavia, prevede una serie di strumenti per la tutela del consumatore. In primo luogo, l’articolo 34 stabilisce che le clausole vessatorie sono nulle e che il contratto continua a produrre effetti tra le parti, se può subsistere senza le clausole vessatorie. Inoltre, l’articolo 36 prevede che il giudice, anche d’ufficio, può dichiarare la nullità di tali clausole.

Ma come può il consumatore riconoscere una clausola vessatoria? Il Codice del Consumo, all’articolo 33, fornisce una serie di criteri per identificarle. Tra questi, si segnalano la mancanza di chiarezza e comprensibilità del testo, l’assenza di una negoziazione individuale della clausola e la creazione di uno squilibrio significativo a danno del consumatore.

È altresì importante sottolineare che, a parere di chi scrive, la tutela del consumatore non si esaurisce con la mera nullità della clausola vessatoria. Infatti, il Codice del Consumo prevede anche una serie di sanzioni per le imprese che inseriscono tali clausole nei contratti. L’articolo 27, infatti, stabilisce che l’impresa che si rende responsabile di pratiche commerciali scorrette, tra cui l’inserimento di clausole vessatorie, può essere soggetta a sanzioni pecuniarie che vanno da 5.000 a 500.000 euro.

Inoltre, il consumatore può rivolgersi all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) per segnalare la presenza di clausole vessatorie nei contratti. L’AGCM, infatti, ha il potere di intervenire per tutelare i diritti dei consumatori, anche attraverso l’adozione di provvedimenti cautelari.

Ma la tutela del consumatore non si limita alla fase successiva alla stipula del contratto. Il Codice del Consumo, infatti, prevede anche una serie di obblighi informativi a carico delle imprese, volti a garantire che il consumatore possa prendere decisioni consapevoli e informate. L’articolo 21, ad esempio, stabilisce che l’impresa deve fornire al consumatore informazioni chiare, corrette e non ingannevoli, sia prima della conclusione del contratto, sia durante l’esecuzione dello stesso.

Possiamo quindi dire che il Codice del Consumo offre una serie di strumenti per la tutela del consumatore dalle clausole vessatorie. Tuttavia, è fondamentale che il consumatore sia consapevole dei propri diritti e sappia riconoscere le clausole vessatorie. Solo così sarà possibile garantire una reale protezione dei diritti dei consumatori e prevenire situazioni di abuso da parte delle imprese.