I limiti di reddito per il regime fiscale forfettario delle partite Iva

I limiti di reddito per il regime fiscale forfettario delle partite Iva sono un aspetto fondamentale da tenere in considerazione per coloro che decidono di aderire a questo regime fiscale agevolato. Il regime forfettario, introdotto dalla Legge di Bilancio 2015, ha l’obiettivo di semplificare la gestione fiscale delle partite Iva e di favorire lo sviluppo delle attività imprenditoriali.

Ma quali sono i limiti di reddito previsti per poter aderire a questo regime? Secondo l’articolo 1, comma 54, della Legge 190/2014, i soggetti che possono aderire al regime forfettario sono coloro che hanno un reddito non superiore a 65.000 euro annui. Questo limite è stato successivamente incrementato a 100.000 euro annui dalla Legge di Bilancio 2018, al fine di includere un numero maggiore di contribuenti.

Tuttavia, è importante sottolineare che il limite di reddito di 100.000 euro annui non si applica a tutte le categorie di partite Iva. Infatti, per alcune attività specifiche, come ad esempio quelle professionali, il limite di reddito è fissato a 30.000 euro annui. Questo significa che i professionisti che superano tale limite non possono aderire al regime forfettario e devono invece optare per il regime ordinario.

Oltre al limite di reddito, esiste anche un limite di ricavi per poter aderire al regime forfettario. Secondo l’articolo 1, comma 54, della Legge 190/2014, i soggetti che possono aderire a questo regime devono avere ricavi non superiori a 400.000 euro annui. Anche in questo caso, è importante sottolineare che il limite di ricavi varia a seconda della categoria di partita Iva. Ad esempio, per le attività di commercio al dettaglio, il limite di ricavi è fissato a 700.000 euro annui.

È altresì importante precisare che i limiti di reddito e di ricavi devono essere rispettati sia nel primo anno di attività, sia nei due anni successivi. Questo significa che se un contribuente aderisce al regime forfettario nel 2021, dovrà verificare di non superare i limiti di reddito e di ricavi anche nel 2022 e nel 2023. In caso di superamento di tali limiti, il contribuente dovrà abbandonare il regime forfettario e passare al regime ordinario.

Ma quali sono le conseguenze di superare i limiti di reddito e di ricavi? In caso di superamento dei limiti, il contribuente perde i benefici fiscali previsti dal regime forfettario e deve quindi applicare le regole del regime ordinario. Questo comporta l’obbligo di tenere una contabilità ordinaria, di emettere fatture con IVA e di presentare la dichiarazione dei redditi secondo le modalità previste per il regime ordinario.

A parere di chi scrive, i limiti di reddito e di ricavi previsti per il regime forfettario delle partite Iva potrebbero rappresentare un ostacolo per coloro che desiderano aderire a questo regime. Infatti, il limite di reddito di 100.000 euro annui potrebbe risultare troppo basso per alcune attività imprenditoriali, soprattutto considerando i costi e gli investimenti necessari per avviare e gestire un’attività.

In conclusione, possiamo quindi dire che i limiti di reddito e di ricavi per il regime fiscale forfettario delle partite Iva sono un elemento fondamentale da tenere in considerazione prima di aderire a questo regime. È importante verificare attentamente se si rispettano tali limiti e valutare se il regime forfettario è realmente vantaggioso per la propria attività. In caso di superamento dei limiti, è necessario passare al regime ordinario e adeguarsi alle relative regole fiscali.