Molti beneficiari rischiano di perdere l’Assegno di Inclusione senza saperlo: ecco cosa bisogna fare dopo il rinnovo per restare in regola.
L’ Assegno di Inclusione aiuta migliaia di famiglie italiane in difficoltà economica, e recentemente, questa misura di sostegno è stata rinnovata. Una bella notizia per i beneficiari ma che arriva con un nuovo appunto: ci sono anche nuovi obblighi da rispettare. Chi ha ricevuto l’assegno di solito è convinto che la misura si rinnovi automaticamente, rischiando di perderlo perché non conoscono le scadenze o non inviano i documenti richiesti nei tempi previsti. È proprio su questo punto che l’INPS è intervenuto con un nuovo messaggio, ricordando a tutti che l’Assegno di Inclusione si rinnova solo se vengono rispettate alcune regole ben precise.
Il messaggio n. 3048 del 14 ottobre 2025, pubblicato dall’INPS, chiarisce infatti che dopo il rinnovo del sussidio è obbligatorio presentarsi ai servizi sociali entro determinate scadenze. L’obiettivo è aggiornare il cosiddetto “percorso di inclusione”, ovvero il piano personalizzato che serve ad accompagnare la famiglia verso una maggiore autonomia economica e lavorativa. Senza questo passaggio, il pagamento dell’assegno può essere sospeso, anche se la domanda di rinnovo è già stata accolta.
In altre parole, l’INPS non si limita a verificare i requisiti economici: pretende anche che i beneficiari partecipino attivamente ai percorsi di inclusione sociale o lavorativa. Questo perché l’Assegno di Inclusione non è un semplice sussidio assistenziale, ma una misura che punta a favorire il reinserimento nel mondo del lavoro e la partecipazione alla vita sociale.
Nuovo rinnovo, nuovi obblighi
Dopo i primi 18 mesi di erogazione, l’Assegno di Inclusione può essere rinnovato per un ulteriore anno, ma il rinnovo non è automatico. Chi presenta la nuova domanda deve necessariamente prendere parte a un incontro con i servizi sociali del proprio Comune. Durante questo colloquio, gli operatori verificano se la situazione familiare, lavorativa o economica è cambiata e aggiornano di conseguenza il “percorso di inclusione”.

Tutti questi passaggi vengono gestiti attraverso la piattaforma SIISL (Sistema Informativo per l’Inclusione Sociale e Lavorativa), dove ciascun nucleo familiare può controllare il proprio piano e le comunicazioni ufficiali. È importante accedere periodicamente al portale per non perdere aggiornamenti o convocazioni. Quando bisogna presentarsi? Il primo incontro con i servizi sociali deve avvenire entro 120 giorni da uno di questi due momenti:
- la firma del nuovo Patto di Attivazione Digitale (PAD);
- l’invio della domanda di rinnovo, se la composizione del nucleo familiare non è cambiata.
Questo colloquio serve a confermare o modificare gli impegni assunti nel precedente percorso. Se l’operatore ritiene necessari ulteriori approfondimenti, potrà fissare un secondo appuntamento entro 90 giorni. Al termine, verranno stabilite nuove scadenze e obiettivi per l’anno successivo.
I membri del nucleo tenuti agli obblighi di attivazione lavorativa devono compiere ulteriori passi, ossia firmare il Patto di Attivazione Digitale Individuale (PADI) entro 60 giorni, se non già fatto e presentarsi al Centro per l’Impiego per firmare o aggiornare il Patto di Servizio Personalizzato (PSP), che definisce il percorso di inserimento o reinserimento lavorativo. Chi non rispetta queste scadenze rischia la sospensione del pagamento dell’assegno, anche se ha già ottenuto il rinnovo.
Per i nuclei familiari esentati dagli obblighi lavorativi — ad esempio persone con disabilità, anziani o chi si occupa di assistenza a familiari non autosufficienti — sono previste modalità più flessibili. Il colloquio con i servizi sociali può avvenire anche a distanza, tramite videochiamata o, in casi particolari, con una visita domiciliare. Infine, attenzione alle scadenze: chi ha presentato per esempio la domanda di rinnovo nel mese di luglio 2025 dovrà fissare il primo incontro con i servizi sociali entro la fine di novembre 2025. Dopo tale data, se non sarà avvenuta la presa in carico, l’INPS procederà alla sospensione dell’Assegno di Inclusione.