Quando spetta l’assegno divorzile: quali sono le condizioni per ottenerlo

Quando spetta l’assegno divorzile: quali sono le condizioni per ottenerlo

L’assegno divorzile è una somma di denaro che viene corrisposta da un coniuge all’altro in seguito alla separazione o al divorzio. Ma quando spetta l’assegno divorzile? Quali sono le condizioni che devono essere soddisfatte affinché sia possibile richiederlo? In questo articolo cercheremo di fare chiarezza su questo tema, analizzando le normative vigenti e le diverse situazioni che possono determinare l’assegnazione di tale beneficio.

Secondo l’articolo 5 della legge n. 898 del 1970, l’assegno divorzile può essere richiesto da uno dei coniugi nel caso in cui sussistano determinate condizioni. La prima condizione è che il coniuge richiedente si trovi in uno stato di bisogno, ovvero non abbia mezzi sufficienti per mantenere un tenore di vita adeguato. Questo stato di bisogno deve essere provato attraverso documentazione che attesti la situazione economica del richiedente.

Un’altra condizione fondamentale per ottenere l’assegno divorzile è la durata del matrimonio. Secondo l’articolo 6 della stessa legge, il matrimonio deve essere durato almeno tre anni per poter richiedere l’assegno. Tuttavia, questa condizione può essere derogata in casi particolari, come ad esempio quando il matrimonio è stato caratterizzato da gravi violenze o abusi.

Un altro elemento che viene preso in considerazione per stabilire se spetta l’assegno divorzile è la capacità lavorativa del coniuge richiedente. Infatti, l’assegno viene concesso solo se il richiedente non è in grado di sostenersi autonomamente attraverso un lavoro o altre fonti di reddito. Questo aspetto viene valutato dal giudice, che tiene conto delle competenze professionali del richiedente e delle opportunità lavorative presenti sul territorio.

Un altro fattore che può influire sulla concessione dell’assegno divorzile è la presenza di figli. Infatti, se il coniuge richiedente ha la custodia dei figli minori, è più probabile che gli venga concesso l’assegno. Questo perché il coniuge che si occupa dei figli ha maggiori responsabilità e spese da sostenere, e l’assegno può contribuire a garantire il benessere dei minori.

È importante sottolineare che l’assegno divorzile non è un diritto automatico, ma viene valutato caso per caso dal giudice. Quest’ultimo tiene conto di diversi fattori, come la durata del matrimonio, la situazione economica dei coniugi, la presenza di figli e la capacità lavorativa del richiedente. Inoltre, il giudice può stabilire la durata dell’assegno e la sua entità in base alle specifiche circostanze del caso.

Altresì, è importante sottolineare che l’assegno divorzile può essere revocato o modificato nel tempo. Infatti, se le condizioni che hanno portato all’assegnazione dell’assegno cambiano, è possibile richiedere una revisione dell’importo o la sua revoca. Ad esempio, se il coniuge beneficiario trova un lavoro o si risposa, potrebbe essere necessario rivedere l’assegno in base alla nuova situazione economica.

A parere di chi scrive, l’assegno divorzile rappresenta uno strumento importante per garantire una certa equità tra i coniugi dopo la separazione o il divorzio. Infatti, se uno dei coniugi ha rinunciato alla propria carriera o ha dedicato gran parte del proprio tempo alla cura dei figli, è giusto che venga riconosciuto un sostegno economico per consentire una transizione più agevole verso una nuova situazione.

Possiamo quindi dire che l’assegno divorzile spetta quando il coniuge richiedente si trova in uno stato di bisogno, il matrimonio è durato almeno tre anni, il richiedente non è in grado di sostenersi autonomamente e sono presenti figli minori. Tuttavia, è il giudice che, valutando le specifiche circostanze del caso, decide se concedere l’assegno e stabilirne l’entità e la durata. È importante ricordare che l’assegno può essere revocato o modificato nel tempo, in base ai cambiamenti delle condizioni dei coniugi.