Azioni di responsabilità contro amministratori e sindaci: come tutelarsi in caso di fallimento societario
L’articolo che segue si propone di analizzare le azioni di responsabilità che possono essere intraprese nei confronti degli amministratori e dei sindaci di una società in caso di fallimento. Saranno esaminati i principali aspetti normativi e le modalità attraverso le quali è possibile rivalersi legalmente su coloro che hanno contribuito al dissesto finanziario dell’azienda.
Il Codice Civile italiano, all’articolo 2393, prevede che gli amministratori e i sindaci siano responsabili verso la società per i danni cagionati da violazione degli obblighi di legge o dello statuto, nonché per quelli derivanti da negligenza o imprudenza nell’amministrazione. Questa responsabilità può essere fatta valere attraverso le azioni di responsabilità.
Le azioni di responsabilità contro amministratori e sindaci possono essere promosse dai soci o dai creditori della società, al fine di ottenere il risarcimento dei danni subiti a causa del fallimento. È importante sottolineare che tali azioni possono essere intraprese sia durante la vita della società, sia dopo la sua estinzione.
Per poter promuovere un’azione di responsabilità, è necessario dimostrare che gli amministratori o i sindaci abbiano agito in violazione degli obblighi di legge o dello statuto, oppure che abbiano commesso negligenze o imprudenze nell’amministrazione. Inoltre, è fondamentale provare il nesso causale tra il comportamento degli amministratori o dei sindaci e il danno subito dalla società o dai suoi creditori.
Le azioni di responsabilità possono essere di diverso tipo. Tra le più comuni troviamo l’azione di responsabilità per inadempimento degli obblighi di legge o dello statuto, l’azione di responsabilità per danno erariale, l’azione di responsabilità per danno da concorrenza sleale e l’azione di responsabilità per danno ambientale.
Per quanto riguarda l’azione di responsabilità per inadempimento degli obblighi di legge o dello statuto, è possibile richiedere il risarcimento dei danni subiti a causa della violazione di norme specifiche, come ad esempio quelle in materia di bilancio, di amministrazione o di pubblicità legale.
L’azione di responsabilità per danno erariale, invece, può essere promossa nei confronti degli amministratori o dei sindaci che abbiano causato un danno alla società attraverso operazioni finanziarie o contabili illecite o fraudolente.
L’azione di responsabilità per danno da concorrenza sleale può essere intrapresa quando gli amministratori o i sindaci abbiano agito in modo scorretto nei confronti di altre società, ad esempio attraverso la divulgazione di informazioni riservate o la violazione di accordi di non concorrenza.
Infine, l’azione di responsabilità per danno ambientale può essere promossa nei confronti degli amministratori o dei sindaci che abbiano causato danni all’ambiente attraverso l’inosservanza delle norme in materia di tutela ambientale.
È importante sottolineare che le azioni di responsabilità possono essere promosse anche nei confronti di amministratori o sindaci che abbiano cessato la loro carica, purché il fatto dannoso sia avvenuto durante il loro mandato.
In conclusione, le azioni di responsabilità contro amministratori e sindaci rappresentano uno strumento fondamentale per tutelare i diritti dei soci e dei creditori di una società in caso di fallimento. Attraverso queste azioni è possibile ottenere il risarcimento dei danni subiti a causa di comportamenti illeciti o negligenti da parte degli amministratori o dei sindaci. È altresì importante ricordare che, per poter promuovere un’azione di responsabilità, è necessario dimostrare la violazione degli obblighi di legge o dello statuto e il nesso causale tra il comportamento degli amministratori o dei sindaci e il danno subito.