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Il ruolo della caparra confirmatoria nel preliminare d’acquisto

Il mondo degli affari immobiliari è un universo complesso, in cui ogni singolo dettaglio può fare la differenza. Tra questi, un elemento di fondamentale importanza è la caparra confirmatoria preliminare. Questa pratica, molto diffusa nel nostro Paese, rappresenta un aspetto cruciale del contratto preliminare di vendita di un immobile. Ma quali sono le sue caratteristiche e il suo ruolo all’interno del processo di acquisto?

La caparra confirmatoria preliminare è un istituto giuridico previsto dal codice civile italiano, precisamente all’articolo 1385. Questo articolo stabilisce che, nel caso in cui una delle due parti non rispetti gli obblighi contrattuali, l’altra ha il diritto di recedere dal contratto, trattenendo la caparra se è il venditore, o chiedendo il doppio se è l’acquirente.

La caparra confirmatoria preliminare, quindi, ha una duplice funzione: da un lato, serve a confermare l’accordo tra le parti, dall’altro, rappresenta una sorta di “assicurazione” per entrambe le parti contro eventuali inadempienze. In pratica, si tratta di una somma di denaro che l’acquirente versa al venditore al momento della stipula del contratto preliminare, a garanzia dell’effettiva conclusione del contratto definitivo.

Ma come si calcola l’importo della caparra confirmatoria preliminare? Non esiste una regola fissa: l’importo viene stabilito liberamente tra le parti, anche se solitamente si aggira intorno al 10-20% del prezzo di vendita dell’immobile. È importante sottolineare che la caparra confirmatoria preliminare non è obbligatoria per legge, ma è una pratica molto diffusa, soprattutto in caso di vendita di immobili di un certo valore.

La caparra confirmatoria preliminare, altresì, rappresenta un elemento di sicurezza per il venditore. Infatti, in caso di rinuncia all’acquisto da parte dell’acquirente, il venditore ha il diritto di trattenere l’intero importo della caparra. Al contrario, se è il venditore a non rispettare gli obblighi contrattuali, l’acquirente ha diritto a ricevere il doppio dell’importo versato come caparra.

A parere di chi scrive, è fondamentale sottolineare che la caparra confirmatoria preliminare non deve essere confusa con l’acconto. Quest’ultimo, infatti, rappresenta una parte del prezzo di vendita che l’acquirente versa al venditore e che verrà detratta dal prezzo totale al momento della stipula del contratto definitivo. La caparra confirmatoria preliminare, invece, non viene detratta dal prezzo di vendita, ma viene restituita all’acquirente al momento della conclusione del contratto definitivo, a meno che non si verifichino le condizioni previste dall’articolo 1385 del codice civile.

Possiamo quindi dire che la caparra confirmatoria preliminare rappresenta un elemento di sicurezza per entrambe le parti e un mezzo per confermare la serietà e la solidità dell’accordo. Tuttavia, è importante ricordare che la sua applicazione deve essere sempre oggetto di attenta valutazione e negoziazione tra le parti, in modo da evitare possibili controversie future.

Inoltre, è sempre consigliabile rivolgersi a un professionista del settore per la stesura del contratto preliminare, in modo da garantire la corretta applicazione delle norme e la tutela dei diritti di entrambe le parti.

Quindi, la caparra confirmatoria preliminare, pur non essendo obbligatoria per legge, rappresenta un elemento di fondamentale importanza nel processo di acquisto di un immobile, in grado di garantire la serietà dell’accordo e di tutelare le parti in caso di inadempienze.