C’è un segreto per pagare meno tasse (ed è tutto legale)

La legge numero 131/2025, pubblicata il 19 settembre in Gazzetta Ufficiale, introduce una serie di incentivi fiscali e crediti d’imposta

Si tratta di agevolazioni con l’obiettivo di promuovere lo sviluppo economico di alcune fasce di popolazione e di alcuni territori. Oltre agli sgravi per gli imprenditori under 41 anni che avviano nuove attività in questi comuni, diverse regioni italiane stanno adottando misure simili per stimolare la residenza e l’insediamento di attività economiche nelle zone a rischio di spopolamento. Ecco una panoramica delle principali iniziative.

La legge prevede crediti d’imposta per gli imprenditori under 41 anni che avviano un’attività in un comune montano con meno di 5.000 abitanti. Questo provvedimento si aggiunge agli sgravi fiscali già previsti in alcune regioni del Nord e Sud, mirando a promuovere l’imprenditorialità nelle zone montane e a rischio di spopolamento. Inoltre, il Senato ha approvato la possibilità di concedere sgravi contributivi per i datori di lavoro che riconoscono ai propri dipendenti la possibilità di lavorare in smart working, se il dipendente trasferisce la residenza in un comune montano.

Come pagare meno tasse

Un’importante misura riguarda la decontribuzione per i dipendenti di comuni montani che lavorano in smart working. I dipendenti under 41 anni che trasferiscono la propria residenza in un comune montano con meno di 5.000 abitanti possono beneficiare di uno sgravio del 100% sui contributi previdenziali, con un massimo di 8.000 euro per i prossimi due anni. A partire dal 2028-29, l’importo dell’agevolazione diminuirà progressivamente, fino a scendere al 20%, con un massimo di 1.600 euro.

Pagare meno tasse
Così paghi meno tasse – (diritto.net)

La Calabria ha lanciato l’iniziativa Abita Borghi Montani, che offre incentivi fiscali a pensionati, nomadi digitali e imprenditori che trasferiscono la residenza nei comuni montani. Gli imprenditori che avviano un’attività in questi borghi possono beneficiare di un bonus una tantum di 20.000 euro. I pensionati che decidono di stabilirsi nella regione possono ricevere un contributo annuale di 5.000 euro, valido solo se mantengono la residenza per almeno 5 anni.

In Abruzzo, le famiglie che si trasferiscono in comuni montani con meno di 3.000 abitanti possono ricevere incentivi fiscali fino a 5.000 euro, se almeno un membro della famiglia apre un’attività. Anche i nuclei familiari che trasferiscono la residenza senza aprire un’attività possono usufruire di un contributo di 2.500 euro. Grazie a questi incentivi, tra il 2022 e il 2023 sono nate 30 nuove aziende nei piccoli comuni abruzzesi, il 70% delle quali nei settori del commercio e dei servizi.

In Sardegna, sono previsti incentivi a fondo perduto per chi apre o trasferisce un’attività in un comune con meno di 3.000 abitanti. Se l’attività comporta un incremento dell’occupazione, il bonus sale fino a 20.000 euro, contribuendo così a stimolare la creazione di posti di lavoro nelle aree montane.

L’Emilia-Romagna sta incentivando anche il rientro di chi ha lasciato la regione, con un contributo sulle spese di viaggio, incluso il biglietto aereo, destinato a chi trasferisce la residenza dopo almeno 2 anni di permanenza all’estero. Questo incentivo si inserisce in una serie di misure per contrastare il fenomeno del cosiddetto “brain drain”, incentivando il ritorno delle persone originarie della regione.

Il programma Resto al Sud offre contributi a fondo perduto fino a 200.000 euro per chi avvia attività imprenditoriali nelle regioni del Centro-Sud Italia. Il termine per la presentazione delle domande è il 14 ottobre 2025, e l’iniziativa mira a stimolare l’autoimpiego e la creazione di nuove imprese in aree che soffrono di un forte spopolamento.