Cartolarizzazione nella cessione di crediti deteriorati: tutele per i debitori e responsabilità del cedente

Cartolarizzazione nella cessione di crediti deteriorati: tutele per i debitori e responsabilità del cedente

La cartolarizzazione è una pratica finanziaria che consiste nella trasformazione di crediti in titoli negoziabili, al fine di ottenere liquidità immediata. Questa operazione può coinvolgere anche i crediti deteriorati, ovvero quei crediti che presentano un alto rischio di insolvenza da parte del debitore. In questo articolo, analizzeremo le tutele previste per i debitori nella cessione di crediti deteriorati e le responsabilità del cedente.

La cessione di crediti deteriorati è un’operazione che può comportare rischi per i debitori, in quanto i loro crediti vengono trasferiti a terzi che potrebbero adottare politiche più aggressive nella fase di recupero. Tuttavia, la normativa italiana prevede alcune tutele per i debitori al fine di garantire un equilibrio tra gli interessi delle parti coinvolte.

In primo luogo, la legge stabilisce che la cessione di crediti deteriorati deve essere effettuata in modo trasparente e nel rispetto dei principi di correttezza e buona fede. Ciò significa che il cedente deve fornire al cessionario tutte le informazioni necessarie per valutare il rischio di insolvenza del debitore. Inoltre, il cedente deve garantire che i crediti ceduti siano liberi da qualsiasi forma di garanzia o privilegio a favore di terzi.

Altresì, la normativa prevede che il cedente sia responsabile per i vizi dei crediti ceduti. Ciò significa che se il cessionario scopre che i crediti presentano delle irregolarità o sono inesigibili, può richiedere al cedente il rimborso del valore nominale dei titoli acquistati. Questa responsabilità del cedente è finalizzata a garantire che il cessionario non subisca perdite a causa di crediti di scarsa qualità.

Inoltre, la legge prevede che il cedente debba fornire al cessionario una garanzia di buon esito della cessione. Questa garanzia può assumere diverse forme, come ad esempio una polizza assicurativa o una fideiussione bancaria. L’obiettivo di questa garanzia è quello di tutelare il cessionario nel caso in cui i crediti ceduti si rivelino inesigibili o di difficile recupero.

È importante sottolineare che la cessione di crediti deteriorati non comporta automaticamente la cancellazione del debito per il debitore. Infatti, il cessionario acquisisce solamente il diritto di riscuotere il credito, ma il debito rimane in capo al debitore. Pertanto, il debitore deve continuare a pagare le rate del debito al cessionario, che diventa il nuovo creditore.

Tuttavia, la normativa prevede che il debitore debba essere informato della cessione del credito e del nuovo creditore. Inoltre, il debitore ha il diritto di opporsi alla cessione del credito entro un determinato termine, se ritiene di essere stato danneggiato dalla cessione. Questa possibilità di opposizione è finalizzata a garantire che il debitore non subisca conseguenze negative a causa della cessione del credito.

In conclusione, la cartolarizzazione nella cessione di crediti deteriorati comporta rischi per i debitori, ma la normativa italiana prevede tutele per garantire un equilibrio tra gli interessi delle parti coinvolte. Il cedente è responsabile per i vizi dei crediti ceduti e deve fornire al cessionario una garanzia di buon esito della cessione. Il debitore ha il diritto di essere informato della cessione del credito e di opporsi ad essa se ritiene di essere stato danneggiato. Possiamo quindi dire che la normativa italiana offre tutele significative per i debitori nella cessione di crediti deteriorati, a parere di chi scrive.