Quando si parla di assegno di mantenimento per i figli in caso di divorzio, spesso si pensa che venga assegnato a entrambi i genitori. Tuttavia, ci sono situazioni in cui l’assegno spetta soltanto a uno dei genitori, in particolare quando si tratta di un figlio unico. In questo articolo, esploreremo i casi previsti dalla normativa italiana in cui l’assegno di mantenimento viene assegnato a un solo figlio.
Prima di addentrarci nei dettagli, è importante sottolineare che l’assegno di mantenimento è una somma di denaro che viene stabilita dal giudice al momento del divorzio o della separazione legale, con l’obiettivo di garantire il sostentamento del figlio minore. Questa somma viene generalmente pagata dal genitore non convivente al genitore con il quale il figlio vive stabilmente.
Nel caso in cui si abbia un solo figlio, l’assegno di mantenimento può essere assegnato solo se sussistono determinate condizioni. Innanzitutto, è necessario dimostrare che il genitore con il quale il figlio vive stabilmente non dispone di risorse economiche sufficienti per garantire il sostentamento del minore. Questo può avvenire, ad esempio, se il genitore è disoccupato o ha un reddito molto basso.
Inoltre, è fondamentale dimostrare che il genitore non convivente ha un reddito sufficiente per poter contribuire al sostentamento del figlio. In questo caso, il giudice valuterà il reddito del genitore non convivente e stabilirà l’importo dell’assegno di mantenimento in base alle esigenze del figlio e alle possibilità economiche del genitore.
È importante sottolineare che l’assegno di mantenimento può essere richiesto anche nel caso in cui il genitore con il quale il figlio vive stabilmente abbia un reddito sufficiente per garantire il sostentamento del minore, ma ci siano particolari esigenze o spese straordinarie che richiedono un contributo economico aggiuntivo. Ad esempio, se il figlio ha bisogno di cure mediche costose o frequenta una scuola privata, il genitore non convivente potrebbe essere tenuto a contribuire a queste spese.
Per quanto riguarda la procedura per richiedere l’assegno di mantenimento, è necessario presentare una domanda al giudice competente. È consigliabile rivolgersi a un avvocato specializzato in diritto di famiglia per ottenere una consulenza adeguata e per essere guidati nella compilazione della domanda.
È importante sottolineare che, in alcuni casi, il genitore non convivente potrebbe decidere di rinunciare all’assegno di mantenimento. Questa decisione può essere presa in accordo con l’altro genitore o può essere richiesta al giudice. La rinuncia all’assegno di mantenimento può essere motivata da diverse ragioni, ad esempio se il genitore non convivente ha difficoltà economiche o se ritiene che il genitore con il quale il figlio vive stabilmente sia in grado di garantire il sostentamento del minore senza il suo contributo.
Per rinunciare all’assegno di mantenimento, è necessario presentare una richiesta al giudice competente, specificando le motivazioni della rinuncia. È consigliabile rivolgersi a un avvocato per ottenere una consulenza adeguata e per essere guidati nella procedura di rinuncia.
In conclusione, l’assegno di mantenimento può essere assegnato a un solo figlio in determinate circostanze, come quando il genitore con il quale il figlio vive stabilmente non dispone di risorse economiche sufficienti o quando ci sono particolari esigenze o spese straordinarie che richiedono un contributo aggiuntivo. È possibile rinunciare all’assegno di mantenimento, ma è necessario seguire una procedura specifica e presentare una richiesta motivata al giudice competente.