Condomino moroso: chi paga le spese condominiali
Il condomino moroso è colui che, non adempiendo ai propri obblighi di pagamento delle spese condominiali, crea una situazione di disagio per gli altri condomini. Ma chi paga le spese condominiali in caso di morosità? Questo articolo cercherà di fare chiarezza su questa delicata questione, analizzando le normative vigenti e le possibili soluzioni.
Innanzitutto, è importante sottolineare che il pagamento delle spese condominiali è un obbligo di tutti i condomini, come stabilito dall’articolo 1123 del Codice Civile. Ogni condomino è tenuto a contribuire alle spese necessarie per il mantenimento, la conservazione e l’amministrazione delle parti comuni dell’edificio. Tuttavia, in caso di morosità di uno o più condomini, si pone il problema di come far fronte a queste spese.
La legge prevede diverse soluzioni per affrontare la morosità condominiale. Innanzitutto, l’amministratore può agire in giudizio nei confronti del condomino moroso, richiedendo il pagamento delle somme dovute. In caso di sentenza favorevole, il condomino sarà obbligato a pagare le spese condominiali arretrate, oltre agli interessi e alle spese legali sostenute.
Tuttavia, il procedimento giudiziario può essere lungo e costoso, e non sempre garantisce il recupero delle somme dovute. Per questo motivo, la legge prevede anche la possibilità per l’amministratore di adottare misure cautelari, come il pignoramento dei beni del condomino moroso. Questa soluzione può essere efficace nel caso in cui il condomino abbia beni di valore sufficiente per coprire il debito.
Un’altra soluzione possibile è quella di adottare il cosiddetto “fondo di solidarietà condominiale”. Questo fondo, disciplinato dall’articolo 63 del Decreto Legislativo n. 122 del 2005, prevede che i condomini versino una quota aggiuntiva sulle spese condominiali, al fine di costituire un fondo comune per far fronte alle morosità. In questo modo, i condomini non dovranno sostenere direttamente le spese dei condomini morosi, ma saranno coperti dal fondo di solidarietà.
Tuttavia, l’istituzione del fondo di solidarietà condominiale deve essere approvata all’unanimità dai condomini, come stabilito dall’articolo 1123 del Codice Civile. Questo significa che anche un solo condomino contrario può impedire la sua istituzione. Inoltre, il fondo di solidarietà può essere utilizzato solo per far fronte alle morosità condominiali, e non per altre spese.
A parere di chi scrive, una soluzione ancora più efficace potrebbe essere quella di prevedere una sorta di assicurazione obbligatoria per i condomini, che copra le spese condominiali in caso di morosità. In questo modo, i condomini sarebbero tutelati e non dovrebbero sostenere direttamente le spese dei condomini morosi. Questa soluzione potrebbe essere disciplinata da una specifica normativa, che obblighi i condomini ad aderire a un’assicurazione apposita.
In conclusione, il condomino moroso crea una situazione di disagio per gli altri condomini, che si trovano a dover sostenere le spese condominiali non pagate. Tuttavia, esistono diverse soluzioni per far fronte a questa morosità, come l’azione in giudizio, il pignoramento dei beni e l’istituzione del fondo di solidarietà condominiale. Inoltre, a parere di chi scrive, potrebbe essere utile prevedere un’assicurazione obbligatoria per i condomini, al fine di tutelare tutti i condomini da eventuali morosità.