Diritto ereditario per i conviventi di fatto: le tutele in caso di decesso del partner

Diritto ereditario per i conviventi di fatto: le tutele in caso di decesso del partner

La convivenza di fatto è una forma di convivenza stabile tra due persone che decidono di vivere insieme senza contrarre matrimonio o unione civile. In Italia, la legge non riconosce ancora pienamente i diritti dei conviventi di fatto, ma negli ultimi anni sono state introdotte alcune tutele anche in ambito ereditario.

La convivenza di fatto può durare per molti anni e può essere caratterizzata da una forte relazione affettiva e da una condivisione di vita quotidiana, economica e sociale. Nonostante ciò, in caso di decesso di uno dei partner, il convivente di fatto non gode automaticamente degli stessi diritti ereditari di un coniuge o di un partner di un’unione civile.

Tuttavia, la legge italiana prevede alcune tutele per i conviventi di fatto in caso di decesso del partner. In particolare, l’articolo 570 del Codice Civile stabilisce che il convivente di fatto ha diritto a una quota dell’eredità del defunto, se dimostra di aver convissuto stabilmente con lui per almeno due anni prima della morte. Questa quota è pari a un terzo dell’eredità se il defunto ha figli, e a metà dell’eredità se il defunto non ha figli.

È importante sottolineare che il diritto ereditario del convivente di fatto non è automatico, ma deve essere richiesto tramite un’apposita dichiarazione da presentare al Tribunale. In questa dichiarazione, il convivente dovrà dimostrare la convivenza di fatto e la sua durata, ad esempio attraverso la presentazione di documenti che attestino la residenza comune, la condivisione delle spese domestiche o la presenza di figli nati dalla relazione.

Inoltre, il convivente di fatto può essere designato come beneficiario di un testamento redatto dal defunto. In questo caso, il testamento deve essere redatto in forma scritta e deve essere firmato dal testatore in presenza di due testimoni. Il testamento può prevedere la disposizione di beni mobili, immobili o di qualsiasi altro tipo di patrimonio a favore del convivente di fatto.

È altresì importante sottolineare che, a parere di chi scrive, la tutela dei diritti ereditari dei conviventi di fatto è ancora incompleta e non pienamente equiparata a quella dei coniugi o dei partner di un’unione civile. Infatti, mentre i coniugi e i partner di un’unione civile hanno diritto alla quota di legittima, che è una parte dell’eredità riservata ai familiari più stretti, i conviventi di fatto non hanno diritto automatico a questa quota.

In conclusione, possiamo quindi dire che i conviventi di fatto hanno alcune tutele in caso di decesso del partner, ma queste tutele sono ancora limitate e non pienamente equiparate a quelle dei coniugi o dei partner di un’unione civile. È quindi importante che i conviventi di fatto si informino sulle norme vigenti e, se lo desiderano, adottino misure di tutela patrimoniale come la redazione di un testamento o la stipula di un contratto di convivenza. Solo in questo modo potranno garantire una maggiore protezione dei loro diritti ereditari.