Convivenza di fatto, quando si è? Requisiti e prove

Criteri per il riconoscimento della convivenza di fatto

La convivenza di fatto è una forma di convivenza tra due persone che non sono sposate o unite da un legame di parentela, ma che vivono insieme come una coppia. Questa forma di convivenza può essere riconosciuta legalmente in alcuni Paesi, tra cui l’Italia, e può avere conseguenze giuridiche in termini di diritti e doveri dei conviventi.

Per ottenere il riconoscimento della convivenza di fatto, è necessario soddisfare alcuni criteri stabiliti dalla legge. Innanzitutto, è fondamentale che i conviventi abbiano una relazione stabile e duratura nel tempo. Non è sufficiente una semplice convivenza occasionale o temporanea, ma occorre dimostrare che la coppia vive insieme in modo continuativo e con l’intenzione di costruire una vita comune.

Un altro criterio importante è la reciproca assistenza morale e materiale tra i conviventi. Questo significa che i partner devono dimostrare di prendersi cura l’uno dell’altro, sia dal punto di vista emotivo che economico. Ad esempio, possono essere considerati elementi di prova la condivisione delle spese domestiche, l’aiuto reciproco nella gestione della casa e delle attività quotidiane, nonché la partecipazione alle decisioni importanti che riguardano entrambi.

Inoltre, è necessario dimostrare che i conviventi conducono una vita di coppia pubblica e riconosciuta socialmente. Questo può essere provato attraverso testimonianze di amici, parenti o vicini di casa, che possono attestare la convivenza e la relazione tra i partner. Inoltre, possono essere considerati elementi di prova la presenza di un’unica residenza comune, la condivisione di beni e patrimonio, nonché la partecipazione a eventi sociali e familiari come una coppia.

Per quanto riguarda la prova della convivenza di fatto, non esiste una formula magica o un unico documento valido. Tuttavia, è possibile utilizzare diversi tipi di prove per dimostrare la convivenza. Ad esempio, possono essere presentati contratti di affitto o bollette a nome di entrambi i conviventi, estratti conto bancari congiunti, dichiarazioni dei testimoni, fotografie o video che documentano la vita di coppia, nonché dichiarazioni giurate dei conviventi stessi.

È importante sottolineare che il riconoscimento della convivenza di fatto può avere conseguenze giuridiche in termini di diritti e doveri dei conviventi. Ad esempio, può influire sulla divisione dei beni in caso di separazione, sulla successione ereditaria, sul diritto alla pensione di reversibilità, nonché sul diritto di visita e di assistenza in caso di malattia o ricovero in ospedale.

In Italia, il riconoscimento della convivenza di fatto è disciplinato dalla legge n. 76 del 2016, che ha introdotto il registro delle convivenze presso i comuni. Tuttavia, il registro delle convivenze non è obbligatorio e non costituisce una prova legale della convivenza. È solo un mezzo per rendere pubblica la relazione di convivenza e può essere utilizzato come elemento di prova in caso di controversie.

In conclusione, per ottenere il riconoscimento della convivenza di fatto è necessario soddisfare alcuni criteri stabiliti dalla legge. È fondamentale dimostrare una relazione stabile e duratura nel tempo, la reciproca assistenza morale e materiale, nonché condurre una vita di coppia pubblica e riconosciuta socialmente. La prova della convivenza può essere fornita attraverso diversi tipi di documenti e testimonianze. Il riconoscimento della convivenza di fatto può avere conseguenze giuridiche significative, pertanto è importante essere consapevoli dei propri diritti e doveri come conviventi.