Anche le società possono ricorrere all’arbitrato!

Nel panorama giuridico italiano, l’arbitrato rappresenta un’alternativa valida e spesso preferibile alla giustizia ordinaria. Questo strumento, infatti, consente di risolvere le controversie in maniera più rapida, flessibile e riservata. Non tutti sanno, però, che non solo i privati cittadini, ma anche le società possono ricorrere all’arbitrato.

L’arbitrato è un istituto giuridico previsto dal Codice di Procedura Civile italiano, in particolare dagli articoli 806 e seguenti. Questi normano la possibilità di risolvere le controversie attraverso un giudice privato, l’arbitro, scelto dalle parti in conflitto. L’arbitrato può essere rituale, quando l’arbitro emette un lodo avente lo stesso valore di una sentenza, o irrituale, quando l’arbitro emette un lodo che ha valore di contratto tra le parti.

Le società possono ricorrere all’arbitrato per risolvere una serie di controversie, che possono riguardare sia questioni interne, come i conflitti tra soci, sia questioni esterne, come le dispute con fornitori o clienti. L’arbitrato può essere particolarmente utile per le società che operano a livello internazionale, in quanto consente di evitare le complessità e i costi legati alla giurisdizione di diversi Paesi.

A parere di chi scrive, l’arbitrato offre alle società una serie di vantaggi significativi. Prima di tutto, l’arbitrato consente di risolvere le controversie in maniera più rapida rispetto alla giustizia ordinaria. Questo può essere particolarmente importante per le società, per le quali i ritardi possono comportare costi significativi. Inoltre, l’arbitrato offre una maggiore flessibilità, in quanto le parti possono scegliere l’arbitro e definire le regole del procedimento. Infine, l’arbitrato consente di mantenere la riservatezza, un aspetto che può essere particolarmente importante per le società che desiderano evitare la pubblicità negativa associata a una controversia.

Le società possono ricorrere all’arbitrato attraverso una clausola compromissoria, che può essere inserita nel contratto sociale o in un contratto tra la società e una terza parte. Questa clausola prevede che, in caso di controversia, le parti si impegnano a risolverla attraverso l’arbitrato. In alternativa, le società possono ricorrere all’arbitrato attraverso un compromesso, un accordo che le parti stipulano dopo che la controversia è sorta.

Altresì, è importante sottolineare che l’arbitrato non è sempre la soluzione migliore per le società. In alcuni casi, infatti, può essere preferibile ricorrere alla giustizia ordinaria. Ad esempio, se una delle parti non rispetta il lodo arbitrale, può essere necessario ricorrere alla giustizia ordinaria per farlo eseguire. Inoltre, l’arbitrato può essere più costoso della giustizia ordinaria, soprattutto se le parti scelgono un arbitro di alto livello. Infine, l’arbitrato non consente di ottenere misure cautelari, come il sequestro di beni, che possono essere ottenute solo attraverso la giustizia ordinaria.

Possiamo quindi dire che, sebbene le società possono ricorrere all’arbitrato, è importante valutare attentamente i pro e i contro di questa scelta. In ogni caso, è consigliabile consultare un avvocato o un esperto in diritto delle società prima di prendere una decisione. In questo modo, sarà possibile scegliere la soluzione più adatta alle esigenze specifiche della società.